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Pagine di Maura Del Serra






        Illustre capostipite dei manifesti femministi del Novecento europeo, e primo brillante intervento della Woolf sul tema "donne e scrittura" (allora oggetto di un dibattito oggi banalizzato più che superato), Una stanza tutta per sé è un piccolo trattato ironicamente immaginifico, personalissimo nella mistura godibilmente tesa di toni e motivi (il conversational, le proiezioni letterarie, l'analisi sociale, la satira, la visione). Il Leitmotiv della stanza, grembo e prigione dell'anima femminile, si allarga fino a comprendere tutti i luoghi della dimora umana: la natura, la cultura, la storia e infine la "realtà" stessa nella sua inquietante-esaltante molteplicità.

Dalla quarta di copertina


 

VIRGINIA WOOLF, Le onde, Orlando, Una stanza tutta per sé, a cura di Maura Del Serra, Roma, Newton Compton, 1992,1993,1994

        Maura Del Serra, scrittrice e saggista, ha affrontato con serietà e sicurezza la sfida proposta al traduttore dalla prosa vertiginosamente sperimentale di Virginia Woolf, mostrandosi consapevole della necessità, più marcata nel caso specifico, di un'intensa preparazione storico-critica all'approccio del testo, e rivelandosi in possesso di strumenti linguistici e stilistici bene aggiornati e funzionali. In particolare, la giurìa ha apprezzato la prontezza con la quale la concezione e l'impianto della traduzione si sono adeguati, di volta in volta, e sempre con perfetta adesione, alle esigenze poste da tre originali fortemente diversificati: cioè, per Orlano, la peculiarità, nel dialogo, dell'espressione dei singoli personaggi; per le Onde, l'assetto stilistico finalizzato all'indagine circa il fluire del pensiero dalla mente al discorso; nel caso, infine, di Una stanza tutta per sé, il difficile equilibrio tra inclinazione narrativa e volizione saggistica. In ognuna di queste occasioni Maura Del Serra ha saputo lodevolmente associare alla spontanea capacità mimetica, finezza interpretativa ed entusiasmo poetico.

Motivazione per l'assegnazione
del Premio "Carlo Betocchi" per la Traduzione,
Piombino, dicembre 1994 (inedita)