Frames of poetry a cura di Eleonora Pinzuti   

Frames of poetry
 
 
 
 
 
Breve dichiarazione di intenti
 
 
 
Io sono un clown e
faccio collezione di attimi
(H. Boll, Opinioni di un clown)
 
 
     Mentre nella poesia italiana il fragmentum si è imposto per la sua organicità strutturale (si pensi, appunto, al Petrarca), ecco invece che questi miei frames vogliono ancorarsi proprio alla loro natura disarticolata, episodica, casuale. E questo non solo per sottrarli a qualsiasi forzatura epistemologica che vede nel frammento, appunto, la parte di un "tutto" che può (anche) non esserci, ma anche perché leggo nelle "faglie" stesse la natura del dialogismo: di poetiche (mondi intenzionali), di stili (proustianamente: metafore di "verità" ontologicamente precarie), di vocalità polifoniche. Ho deciso dunque di 'buttar giù' delle brevi glosse ai libri di poesia contemporanea perché penso che, contrariamente alle letture monumentali, esista una epifanica intenzione del "significato" svincolata da qualsiasi necessità di sistematizzazione (di cui può semmai, ex post, essere una pre-condizione). In tal senso anche queste mie prose critiche saranno una sorta di "frammenti amorosi" (per citare Barthes), di passages benjaminiani all'interno di testi, di annotazioni di viaggio, di traiettorie.
     Non seguirò dunque nessuna "scuola teorica" o "impostazione critica" e se, alla fine del percorso, se ne trarrà una qualche indicazione di gusto, una sorta di "cartografia involontaria", sarà senz'altro frutto esclusivo del principio organizzatore del soggetto, che rinuncia a sé meno di quanto vorrebbe.
 
Eleonora Pinzuti, settembre 2011

 
 
 
 
Indice

 
        La trama metamorfica di Francesca Matteoni