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Archivio Rospigliosi-Pallavicini A1-11 234


                               fonte: ROBERTO doc. 21 p. 79

 

[Lettera mancante della parte finale, probabilmente inviata dal nuovo ministro di Casa Rospigliosi, che sostituì il Sig. Pietro Maestripieri nel 1684, al Sig. Giovanni Battista Rospigliosi, Duca di Zagarolo]

Ill(ustrissi)mo et Ecc(ellentissi)mo Sig(no)re [Padrone] Colend(issi)mo

     Per dare qualche relazione all'Ecc(ellen)za V(ostra) della Fabbrica della Cappella di Lamporecchio, dirò primieram(en)te esser q(est)a già staccata dal suolo, et alzata fino al p(ri)mo cornicione, che viene ad essere palmi 28; e già tutte le Cantonate son fatte di macigno di color bigio, si come le scale à lumaca son quasi perfezionate resta da farsi tutta la Loggietta d'avanti; et i due cornicioni con le liste, che riquadrano la Cupola si come le Finestre grandi e piccole. La porta principale della Cappella, gl'archi della Loggetta, i due campanili e la Scalinata della loggetta, tutte cose che non para si possin fare che di Macigno. Prima perche in altra forma la Fabbrica non seguirebbe l'ordine del Palazzo quale è pure adornato di Macigni, e l'Architetto dimostra palesem(en)te nel disegno doversi seguitare detto ordine. In (second)o luogo non pare, che in q(ues)to paese vi sia altra comodità poiche trattandosi di Travertinj, q(ues)ti non si possono hav(e)re se non con grandiss(i)ma spesa, trattandosi di Stucchj, dovendo questi stare esposti all'intemperie dell'aria, in q(ues)ti paesi non resistono per non haver noi la commodità della Pozzolana si che bisogna servirci della rena, ò Sabbione de nostri fiumi, che non hanno la virtù della Pozzolana. Non di che computate l'opere de Muratori e degli Stuccatori che in q(ues)ta professione gl'haviamo pratichi, stimo che anco che poco d'avanzo vi possa essere da farli di Macigno, ò di stucco [...]
 

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