Banca Dati 'Giulio Rospigliosi' indice

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==== SPAGNA =============================================
                                    fonte: ALALEONA 81-83

Melodrammi scenici dedicati all'Eminentiss. e Reverendiss. 
Signore il Signor Cardinale Francesco Barberino dal Canoni-
co ARCHANGELO SPAGNA e preceduti da un discorso in difesa 
della commedia. Libro terzo. In Roma, per Dom. Ant. Ercole,
1709
   [...] Regnando poscia Urbano ottavo gran amatore di tut-
te le virtù, e buone arti, dalla penna d'oro del sig.r Giu-
lio Rospigliosi [il melodramma] pervenne a quel grado di 
preeminenza, nel quale hoggi si trova. Concorse allhora la 
generosità Barberina, ma particolarmente del sig.r cardina-
le Francesco, all'abbellimento delle machine e sceniche mu-
tationi, che non vedute mai più, né tramandate dalle anti-
che memorie, chiamar se ne possono con ragione inventori. 
Concorsero parimente alla perfettione di esse e la profon-
da intelligenza, e le arti inimitabili de' signori e cava-
lieri Gio. Lorenzo Bernini, Pietro Berettini da Cortona, 
Andrea Sacchi, et Andrea Camassei, soggetti che saranno fa-
mosi per tutti i secoli, et è difficile, che giamai in una 
stessa età ritrovar si possano artefici di tanto grido: et 
io che hebbi fortuna di esser spettatore di qualche parte 
di quelle magnificenze, posso con ragione amplificarle, ma 
non mai abbastanza lodarle. Le opere, che ho vedute rappre-
sentare furono L'arme e gli amori e Dal male il bene in oc-
casione del matrimonio del sig.r prencipe don Maffeo Barbe-
rini con la casa Panfili; la Vita umana per la venuta in 
Roma di Christina Alessandra regina di Svezia, e la Comica 
del cielo per l'assunzione al pontificato del loro autore 
Clemente nono. Né poté contenere la sua curiosità quel pie-
toso Pontefice di non volere una volta, benché non visto, 
vederla rappresentare. Mi si permetta però una piccola di-
gressione, mentre in questo tempo di trattenermi in somi-
glianti materie mi è sovvenuto lo stupore che m'ingombrò la
mente nel mirare quel famosissimo carosello di cavalieri 
romani, fatto parimente dalla magnificenza Barberina, nel-
l'ammettere alla vista del regio loro palazzo alle Quattro 
| Fontane la sopradetta regina e per piccolo contrasegno 
del quale, come ex ungue leonem, basta dire che, essendosi 
eseguito verso le tre ore di un'oscurissima notte, vi fu 
chi, alla Fontana di Trevi, nell'accendersi innumerabili 
torcie in aria sospese, poté leggere una ben lunga lettera 
giunta in quell'istante dalla posta [...].
    

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