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FULVIO TESTI
Lettera al conte Francesco Fontana
18 gennaio 1634




FULVIO TESTI, Lettere, a c. di Maria Luisa Doglio, vol. II, 1634-1637, Bari, Gius. Laterza & Figli ("Scrittori d'Italia", 237), 1967

pp. 28-29
549. [Al CONTE FRANCESCO FONTANA] [MODENA]

     Illustrissimo signor mio Padron singolarissimo.

     La nuova della maschera che il padron serenissimo ha conceduta costì mi ha fatto venire qualche poco di prurito carnevalesco e massime col leggere delle commedie di Scappio.
     Noi qui abbiamo il Principe di Polonia il quale è stato alcuni giorni indisposto, se ben poi s'è riavuto mercé d'una bonissima regola di vivere, intendendosi che nei giorni della febbre non beveva se non quindici o venti volte al pasto.
     Il signor cardinal Barberino apparecchia di fargli vedere una tal rappresentazione di sant'Alessio con macchine et altre belle cose. Il signor cardinale Antonio dall'altra parte prepara una quintana di ventiquattro cavalieri oltre il mantenitore che sarà il signor marchese Cornelio Bentivogli. Ha voluto Sua Eminenza che io faccia il cartello della sfida, nonostante che questa città abbia tant'abbondanza di virtuosi e di uomini insigni. Io l'ho servito e non potendo aver altro merito, ho voluto almeno avere quello della prestezza, perché la sera ebbi il comando e la mattina fu fatto il cartello. Stampato che sia, ne manderò copia a V.S. illustrissima conforme al debbito.
     La supplico intanto con ogni maggior affetto a farmi far subbito dugento groppelle, o verre che costì le chiamino, da porre in cima alle lancie, che siano ben acciarate e ben acute, et a mandarmele subbito subbito per lo corriere di Milano o per altra occasione, avvisandomi il costo, perché io possa rimetterle il denaro.
     Anche queste sono per il servigio del signor cardinal Antonio, e però supplico V.S. illustrissima a interporre la Sua autorità con cotesti mastri, perché le facciano a tempo e siano qui alla più lunga a mezzo Febraio. Perdonimi V.S. illustrissima la briga e l'incomodo e mi favorisca all'incontro de' Suoi comandamenti che senza più le bacio con tutto l'animo le mani.
     Di V.S. illustrissima, alla quale aggiungo che le groppelle basta che siano cento. Il cartello non è pur anco stampato, però | risolvo di mandargliene uno a penna. Di grazia solleciti le groppelle e faccia che siano qui per tutti li 15 di Febraio.

     Riverisco V.S. illustrissima e le resto divotissimo et obligatissimo servitore vero

Don Fulvio Testi.

     Di Roma li 18 Gennaio 1634.
 

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