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      figlio di Camillo e di Lucrezia Cellesi, nipote di G.R., alla sua elezione viene nominato comandante delle galere pontificie. In tale veste ha il comando in capo della sfortunata spedizione che avrebbe dovuto spezzare l'assedio alla piazzaforte di Candia e che non riuscì a salvarla dalla capitolazione.

Su di lui si esprimeva in tono sprezzante Antonio Grimani, ambasciatore veneto a Roma:

Applicò tutto il fiore della sua gioventù alla lettura delle commedie, et all'essercitio della musica, onde adesso si trova inesperto dell'Historie, e degl'intrighi politici del mondo, difetto veramente grande per quelli, che devono trattenersi in Roma in qualità de publici Rappresentanti [Relatione di Roma del Cavagliere Antonio Grimani Ambasciatore Veneto a Clemente Nono, BLL Add. Ms. 8405 (la citazione è ripresa da MURATA Carnevale 88 n. 12)]

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