Banca Dati 'Giulio Rospigliosi' indice

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CRESCIMBENI






DELL'ISTORIA / DELLA / VOLGAR POESIA / L I B R O   III.   / Contenente il giudizio sopra le Opere poetiche di cinquanta / Rimatori defunti più scelti, che fioriro- / no dalla metà del secolo XVI. fino alla fine del / XVII. e per ordine cronologico annoverati, i lo- / ro Saggi, e il racconto delle Fatiche, che - intor- / no all'Opere di alcuni di loro furono fatte o dagli / stessi Poeti, o da altri.

[in]

DELL'ISTORIA / DELLA / VOLGAR POESIA / SCRITTA / DA GIOVAN MARIO / CRESCIMBENI / VOLUME SECONDO / Contenente il volume secondo parte pri- / ma de' Comentarj, ed i libri Secondo, / Terzo, e quarto dell'Istoria giusta l'edi- / zione, del 1714.

[IN VENEZIA MDCCXXX. / Presso Lorenzo Basegio. / CON LICENZA DE' SUPERIORI, E PRIVILEGIO.]

[pp. 497-498]
 

 

G I U L I O   R O S P I G L I O S I.

SE io tesser volessi elogio adeguato al Santissimo Pontefice Clemente IX. e la sua gloriosissima vita descrivere, dovrei provvedermi di quella esquisitezza d'ingegno, e di quella felicità d'eloquenza, che io non ho, nè ho saputa impiegare in questa, pel suggetto nobilissima Istoria; e con sì fatti strumenti celebrare non solamente la nobiltà dell'ingegno suo, ma la purità de' costumi, la can- | didezza dell'animo, la sapienza nel governare, i vantaggi recati alla Santa Chiesa, il zelo contra i nimici della Fede Cattolica, la Pietà, la Clemenza, e tutte le altre Virtù, che nel suo cuore facevano soggiorno come in lor propria sede. Ma dappoichè a tanta impresa indarno m'accingerei, lasciando di ciò il peso a Scrittor più sufficiente, ed alla fama, che senza quiete favella di lui per l'Universo tutto, ristrignerommi nelle sole glorie dell'ingegno, che egli esercitò nella Volgar Poesia, anzi che assunto fosse al supremo grado di Vicario di Cristo. Fu adunque Giulio Rospigliosi da Pistoia generoso Cavaliere, e Poeta Lirico de' più dolci culti e leggiadri del tempo suo; ed ebbe tale avvertenza in maneggiare il fiorito stile, che nel fervore della lussuria degl'ingegni, si mantenne maravigliosamente intatto da ogni strania, e sconvenevole intrapresa, come si riconosce da molte sue Rime, che si truovano sparse per le Raccolte di questo secolo. Ma nè più nè meno Drammaticamente compose, al che sopra il tutto inclinava il suo genio; e seppe sì bene accomodare al moderno uso de' Teatri ciò, che a simile spezie di Poesia è prescritto, che, nè prima, nè dopo, v'è stato alcuno più guardingo, e giudizioso di lui, e di maggior gloria degno, e di fama. E se i suoi Drammi, che in più volumi originalmente si conservano nella sceltissima, e vastissima Biblioteca Ottoboniana, godessero la pubblica luce, la moderna Drammatica Poesia avrebbe anch'essa qualche fregio, pel quale dovesse con ragione gloriarsi, e gareggiare coll'altre spezie. Il dì 9. del mese di Dicembre l'anno 1669. dopo aver governato la Chiesa di Dio anni due, mesi cinque, e giorni venti, morì questo gloriosissimo Pontefice nel colmo delle speranze della Letteratura da lui singolarmente onorata, e protetta.

A N N O T A Z I O N I.

I. I fatti di questo Santo Pontefice vengono appieno descritti da i Continuatori del Ciacconio, dall'Oldaino nell'Ateneo Romano pag. 446. e da altri molti; e Agostino Favoriti celebre letterato fece l'orazione della sua morte.

Ritratto di Lionora Baroni fatto da Fabio della Corgna.


     FAbio, se a lo splendor de gli Avi illustri
        Splendore accresci; e se dipingi, o canti,
        Presso a te perde ogni pennello i vanti,
        E rendi i puri Cigni augei palustri.
     Deh con qual meraviglia in tele industri
        Spiegasti di beltà pregi cotanti?
        Forse per imitar gli altrui sembianti
        Ti dier gli Orti del Ciel rose, e ligustri?
     Per te questa de' cor dolce Sirena
        Non è finta, ma vive, e i lumi ardenti
        Scoccan dal vago ciglio amabil pena.
     E ben scioglier potrebbe i chiari accenti,
        Onde rapisce altrui; ma il suono affrena,
        Per lasciar gli occhi a sì bell'opra intenti.



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