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[lettera al principe d'Avellino]
[in nome di papa Alessandro VII]



 
L E T T E R E / MEMORABILI / DELL'ABBATE / MICHELE GIVSTINIANI, / PATRITIO GENOVESE, / De' Signori di Scio, / E D'ALTRI. / Parte Prima. // [fiore] // IN ROMA / [linea] / Per Nicolò Angelo Tinassi. / MDCLXVII. / [linea] / Con licenza de' Superiori.

[esemplare consultato: BNCF 21.8.536]



[p. 438]


C X X I I.

Del Medesimo .

A Papa Alessandro Settimo .

Beatissimo Padre.
È piaciuto à Sua Diuina Maestà di chiamare in Cielo Mo(n)signor Lorenzo Pollicino Vescouo della Chiesa d'Auellino , il [p. 439] quale è stato da me lagrimato con tenerezza di spirito , per esser egli stato vn Prelato fornito di tutte quelle condizioni,che sono necessarie ad vn Pastore zelantissimo dell'anime redente dal sangue d'vn Dio.    Supplico V.B. con quella ossequiosa riuerenza , che debbo ad vn Vicario di Christo , che si compiaccia creargli vn Successore, che sodisfacendo alle sue parti pastorali, lo possiamo con eterna sua gloria rimirare come idea d'imitatione. Tanto si spera dalla pietà,e dalla prudenza di V.B. à piè della qualecon humilissima riuerenza sono tutto prostrato,&c. Auellino 10. Luglio 1656.
D.V.Beatitudine

Humiliss.e Diuotiss. Seru. E figliuolo
di tutta vbbidienza

Il Prencipe d'Auellino.
C X X I I I.
R I S P O S T A .

Illustriss. & Eccellentiss. Sig. mio osser.

NEL riuerente ragguaglio , che V. E. si è compiacciuta dare à Nostro Sig. della morte di Monsignor Pollicini b.mem. Vescouo di cotesta Città , e nel desiderio ch'ella hà,che venga quanto prima conferita la medema Chiesa à Soggetto,che possa esser di sollieuo alla necessità di quel Popolo , hà pienamente Sua Beatitudine riconosciuto non meno la filiale osseruanza dell'E. Vostra verso di essa , che il suo zelo in ordine al seruitio di Dio . Hà eccitato la [p. 440] perdita sudetta in Sua Beatitudine viui sentimenti di dispiacere , massime per vedere priui cotesti Popoli ne'maggiori bisogni di così vigilante Pastore , che per beneficio dell'anime loro non hà dubitato di sacrificare à Dio benedetto la propria vita ne' ministerii di somma carità . All'espressione, che io faccio all'E. V. per commandamento di Sua Santità del paterno affetto , che le porta , e con che hà gradito il nuouo ossequio di essa , aggiungo quella della mia particolare deuotione verso V. E. e la riuerisco con tutto l'animo . Roma 5.Agosto 1656.
Di Vostra Eccell.

Deuotiss. & Obligatiss. Seru.

Giulio Arciuesc. Di Tarso .


 

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