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VIRGILI
Bartolomeo Cavalcanti fu un intimo amico del Berni. Probabilmente
la loro amicizia nacque in giovanissima età, quando il Berni, prima
di trasferirsi a Roma (1517), trascorse qualche tempo in Val di Pesa, ospite
appunto dell'illustre famiglia Cavalcanti.
Prova della loro amicizia [Trattandosi del Berni è
espressione alquanto ambigua] è anche un capitolo (Capitolo a
Messer Baccio Cavalcanti sopra la gita di Nizza) che il Berni scrisse
all'amico nel 1533 da Roma, quando si preparava al viaggio a Nizza con
il cardinale Ippolito per il matrimonio di Caterina de' Medici con Enrico,
figlio di Francesco I di Francia. Anche il Cavalcanti sarebbe stato presente
al seguito del cardinale Salviati. Il Berni lo informò così
che si sarebbero incontrati in quell'occasione. Il titolo del suddetto
capitolo venne poi sostituito dal Lasca, suo malgrado, con Lettera ad
un amico nell'edizione giuntina del 1548, poiché, in quel periodo,
il Cavalcanti si trovava in esilio volontario da Firenze, perseguitato
da Cosimo I. Sono infatti note le sue idee repubblicane, contro il dominio
della famiglia Medici su Firenze, e i suoi Trattati ovvero Discorsi
sopra gli ottimi reggimenti delle repubbliche antiche e moderne (pp.
28-32)
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