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(Firenze, 1265 – Ravenna, 1321) |
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STUDI ROMEI Orlando In XXV [I 25] 1 6-8 del rifacimento troviamo:
Si tratta di "un'impegnativa (e letterale) citazione dantesca":
"[...] Dante: l'archetipo di quella figura di poeta-teologo
- autore di opere che sotto il velo suadente di una bella favola commerciano
un'alta e ardua 'dottrina' -, di cui si facevano schermo gli apologeti
della poesia [...] contro le accuse dei rigoristi" (p. 13)
VIRGILI Fra i più eccellenti predecessori del Berni si trova sicuramente Dante Alighieri, che si serviva di forme popolari per meglio ritrarre la vita comune e quotidiana. "Il Berni senza dubbio, sopra tutti i suoi predecessori [dette a questa] poesia forma artistica; vi mescolò e sovrappose qualche altra cosa [...], ad esempio una [...] melanconia di pensiero [...]; ma 'la gaiezza spensierata, l'arguzia maliziosa, la mobilità fantastica, l'equivoco, il motto, lo sproposito, ridotti in rima,' la massima parte insomma degli elementi di quello che fu poi detto stile bernesco, 'una letteratura di origini essenzialmente popolane [...], come la fiorentina, li aveva di suo e fin dal suo nascere [DEL LUNGO, Dino Compagni e la sua Cronica, 1879, vol. II, XVI delle Note dantesche, p. 623]'" (p. 190) |