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ANTON FRANCESCO GRAZZINI
(detto il Lasca)

(Firenze, 1503 - ivi, 1584)

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     Anton Francesco Grazzini fu uno di quegli autori che possono essere definiti berneschi. La sua arte, la sua lingua, che anch'esso "ebbe pronta ed intera, e [...] la festività e giovialità dell'ingegno, che in lui però di rado ridonda e trabocca" (p. 517), somigliano a quelle del Berni. "Ma all'infuori di questa certa somiglianza in una parte dell'ingegno soltanto, le due nature sono nettamente e profondamente diverse l'una dall'altra. Il Lasca [è un] umore costantemente giocondo e sereno, facile, cauto, prudente, e in cui la ragione non si lascia mai vincere alle passioni" (pp. 517-518); l'opposto insomma di quello che fu lo spirito del Berni. "Gli manca quel tumulto dell'animo, quella rapidità di moto e di vita, quel calore, quel fuoco che [abbondarono] al Berni [...]. Canzonatore e beffardo, nella sua beffa non è mai nulla di [...] generoso, di nobile, come [è invece nell'altro]. Quella del Lasca [...] è beffa angusta, volgare e spesso anche crudele [...] verso poveri diavoli, ai quali quando è saltato addosso non lascia respiro ma ne vuole la vita. E questo solo basterebbe a provare la diversità grande dell'animo che era tra il Berni e il Lasca; il quale infatti dell'animo e dell'ingegno del Berni non scorse e non capì se non un aspetto soltanto, il faceto, il burlesco, quello che certamente prevale, ma che non è però il solo, né il più importante [...], né propriamente il bernesco" (p. 518)
     Anton Francesco Grazzini fu, fra l'altro, curatore del Primo Libro dell'Opere burlesche di M. Francesco Berni, ecc., che uscì nel 1548 dalla stamperia Giunti. In questa edizione è apertamente dichiarato l'amore che il Lasca nutrì per il nostro autore e largamente dimostrato l'impegno con il quale tentò di ricostruire in una forma attendibile il corpus della sua produzione burlesca (p. 517)