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ALESSANDRO DE' MEDICI |
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TESTI
STUDI ROMEI Nota Avendo interrotto ogni rapporto con il cardinale Ippolito
De' Medici, il Berni, tornato a Firenze, frequentò il palazzo della
famiglia Cybo ed entrò in particolare confidenza con il duca Alessandro
De' Medici, antagonista del cardinale, "lasciandosi forse coinvolgere nelle
lotte per il potere a Firenze. Il 26 maggio 1535 muore in casa Cybo, dopo
una settimana d'agonia; si disse che era stato avvelenato per non aver
voluto propinare lui il veleno al cardinale Giovanni Salviati" (p. 19)
VIRGILI Alessandro De' Medici era a Firenze primo duca, preferito al cardinale Ippolito De' Medici da papa Clemente VII. Fra i due antagonisti correva un "odio mortale" e il Berni, appena abbandonato il cardinale, ebbe la malaugurata occasione di frequentare ed intrattenere spesso il duca, aggiungendo quindi al dispetto per l'abbandono anche questo (p. 461) In quali rapporti fosse il Berni con il duca, nell'ultimo periodo della sua vita, non è facile a dirsi, poiché il duca non è mai nominato nei suoi scritti. C'è rimasto solo un sonetto (LXVIII Sonetto delli bravi), nel quale il Berni deride la severità ed intransigenza della magistratura, retta appunto dal duca, e un epitaffio in morte del cane di quest'ultimo (p. 488) Finché visse il papa i rancori fra il cardinale
Ippolito e il duca Alessandro rimasero sotterranei (anche se mal celati)
ma alla sua morte scoppiarono in aperta ribellione, soprattutto quando
i cardinali fiorentini Salviati, Ridolfi, Gaddi e gli Strozzi si schierarono
dalla parte del cardinale. Subito iniziarono pratiche presso l'imperatore
di Spagna per spodestare il duca. Così quest'ultimo fu costretto
a correre ai ripari e per far ciò occorse un agente: la scelta cadde
proprio sul Berni. Sembra che il suo compito consistesse nel propinare
del veleno al cardinale Salviati, che divideva, fra l'altro, vecchi rancori
con il duca. Il 26 maggio 1535 il Berni morì in casa Cybo, molto
probabilmente vittima di quello stesso veleno che rifiutò di servire
al Salviati.
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