INDICE

ALESSANDRO DE' MEDICI
duca di Firenze

([?] - Firenze, 1537)

PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

TESTI



 

STUDI



 

ROMEI Nota


       Avendo interrotto ogni rapporto con il cardinale Ippolito De' Medici, il Berni, tornato a Firenze, frequentò il palazzo della famiglia Cybo ed entrò in particolare confidenza con il duca Alessandro De' Medici, antagonista del cardinale, "lasciandosi forse coinvolgere nelle lotte per il potere a Firenze. Il 26 maggio 1535 muore in casa Cybo, dopo una settimana d'agonia; si disse che era stato avvelenato per non aver voluto propinare lui il veleno al cardinale Giovanni Salviati" (p. 19)
 

VIRGILI


       Alessandro De' Medici era a Firenze primo duca, preferito al cardinale Ippolito De' Medici da papa Clemente VII. Fra i due antagonisti correva un "odio mortale" e il Berni, appena abbandonato il cardinale, ebbe la malaugurata occasione di frequentare ed intrattenere spesso il duca, aggiungendo quindi al dispetto per l'abbandono anche questo (p. 461)

       In quali rapporti fosse il Berni con il duca, nell'ultimo periodo della sua vita, non è facile a dirsi, poiché il duca non è mai nominato nei suoi scritti. C'è rimasto solo un sonetto (LXVIII Sonetto delli bravi), nel quale il Berni deride la severità ed intransigenza della magistratura, retta appunto dal duca, e un epitaffio in morte del cane di quest'ultimo (p. 488)

       Finché visse il papa i rancori fra il cardinale Ippolito e il duca Alessandro rimasero sotterranei (anche se mal celati) ma alla sua morte scoppiarono in aperta ribellione, soprattutto quando i cardinali fiorentini Salviati, Ridolfi, Gaddi e gli Strozzi si schierarono dalla parte del cardinale. Subito iniziarono pratiche presso l'imperatore di Spagna per spodestare il duca. Così quest'ultimo fu costretto a correre ai ripari e per far ciò occorse un agente: la scelta cadde proprio sul Berni. Sembra che il suo compito consistesse nel propinare del veleno al cardinale Salviati, che divideva, fra l'altro, vecchi rancori con il duca. Il 26 maggio 1535 il Berni morì in casa Cybo, molto probabilmente vittima di quello stesso veleno che rifiutò di servire al Salviati.
       Il corpo del Berni fu sepolto in gran fretta e sulla sua morte fu calato un velo d'indifferenza e di mistero (pp. 491-493)