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TESTI
STUDI ROMEI Orlando L'"Orlando innamorato del Boiardo [fu] lasciato incompiuto nel 1494. Il testo si chiudeva con un'ottava che segna la fine di un'epoca:
VIRGILI L'Orlando innamorato del Boiardo è "uno dei più mirabili monumenti di fantasia e d'invenzione". L'autore fonde e mescola "insieme [...] all'eroico il fantastico e il comico, l'epopea col romanzo, le avventure dei bretoni erranti con le prove eroiche di Carlo e dei paladini di Francia, creando così un nuovo mondo [...]; e a questa ardita innovazione [congiunge] [...] la materia mitologica e [la] classica antichità [...]; ecco l'opera veramente nuova [...] del conte di Scandiano [...]. L'idea [...] di darci innamorato Orlando paladino [...] fu uno di quei lampi di genio, che aprono nuovi e sterminati orizzonti. [...] Orlando [...] messo in cerca di avventure e meraviglie, in guerra continua con mostri, giganti e incantesimi, trasformato insomma in errante e fatto servo d'amore. Il suo amore poi [...] non ha nulla d'eroico. [...] Ne uscì quindi il più curioso accozzo, il più comico, che si possa immaginare. Mantenutogli il valore nelle armi, e cresciuto anzi fino all'esagerazione, Orlando diventa nelle cose d'amore timido, goffo, impacciato, 'inetto a sì fatta milizia,'" come dice il Berni in XXV 62 del rifacimento (pp. 271-273) L'Orlando innamorato fu stampato per la prima volta
a Venezia nel 1486 in due soli libri. Successivamente uscì, con
l'aggiunta di un terzo libro incompiuto, nel 1495, un anno dopo la morte
dell'autore. Questa edizione comprendeva anche alcuni componimenti in onore
del Boiardo fra i quali tre sonetti di Antonio Cammelli da Pistoia (pp.
295-296)
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