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STUDI ROMEI Introduzione Nei primissimi decenni del 1500 l'ambiente della corte romana cambiò notevolmente in rapporto alla successione dei papi. Dal fiorente mecenatismo e dalla mondanità della corte di Leone X ("quel Giovanni de' Medici, rampollo del magnifico Lorenzo, che vi aveva trapiantato le splendide costumanze di vita della sua gente. Il prodigo mecenatismo di casa Medici aveva in quegli anni attirato a Roma il fiore dell'intellettualità italiana, sollecitata a promuovere il prestigio del papato [...]. Roma era la città delle improvvise fortune e delle sconfinate ambizioni") si passò all'austerità del fiammingo Adriano VI, estraneo alla corte, subito odiato dai cortigiani, che disperse quel perenne congresso di letterati e artisti che si era insediato a Roma. In quegli anni il Berni, che risiedeva nella città, venne addirittura allontanato per aver composto un capitolo contro il papa quel Giovanni de' Medici, rampollo del magnifico Lorenzo, che vi aveva trapiantato le splendide costumanze di vita della sua gente. Il prodigo mecenatismo di casa Medici aveva in quegli anni attirato a Roma il fiore dell'intellettualità italiana, sollecitata a promuovere il prestigio del papato [...]. Roma era la città delle improvvise fortune e delle sconfinate ambizioni" (pp. 5-9) |