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(1497 - 1523) |
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DOCUMENTI
STUDI VIRGILI Giulio Sadoleto fu uno dei segretari del cardinale Bernardo Dovizi. Ebbe molto caro il Berni che raccomandò più volte al suo padrone. Riuscì anche a riconciliarlo con quest'ultimo quando il Berni decise, nel 1517, di partire per Roma nonostante il rifiuto del Dovizi, che non lo voleva in corte. Quando il Berni arrivò, infatti, l'accoglienza fu molto fredda, ma, una volta partito il cardinale per la Francia (estate 1518), accompagnato dal Sadoleto, quest'ultimo fece il possibile per mettere l'amico Berni in buona luce agli occhi del suo padrone. Fu così che, forse per la lontananza, riuscì a smorzare il dispetto del Dovizi; forse per le calorose parole del Sadoleto, gli effetti sperati non tardarono ad arrivare e, tornato il cardinale a Roma, la riconciliazione fu immediata, suggellata da venti ducati d'oro donati dal cardinale al nostro autore. A questo punto ci occorre ricordare una lettera che il Berni scrisse proprio al Sadoleto, nella quale il primo si mostra pronto ad imprendere la carriera di cortigiano e a soddisfare l'opinione di sé che l'amico gli aveva conciliato presso molti signori, essere cioè un "uomo dabbene" (pp. 54-55) Giulio Sadoleto morì giovanissimo (aveva 26 anni) nel 1523, "nel fiore delle speranze, dell'età [e] dell'ingegno". La sua morte fece mancare al Berni uno degli amici più cari e sinceri (p. 94)
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