Banca Dati "Giulio Rospigliosi" | Indice |
L'Adrasto tragedia in versi, 5 atti con prologo |
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annotazioni l'Ademollo annota: Dubito assai che quest'Adrasto sia lavoro del Rospigliosi. Pregato da me il signor cav. Filippo Rossi-Cassigoli, ha esaminato il Codice, che si dice autografo più che altro sulla fede del Fabroni, il solo biografo che attribuisca la detta tragedia al Rospigliosi (Vitae, ecc. VI a 9.) L'egregio bibliofilo pistojese mi risponde: - "Ho sottilmente esaminato il codicetto Fabroniano, di n. 268. - È in [quarto] Cartaceo, senza numerazione; esarato da una sola mano. Ha nel recto della Ia carta questa sola riga: Autografo di Monsig. Giulio Rospigliosi. - Bianca | è la 2a carta; la 3a comincia così: - 'Prologo' dell'Adrasto (Il tempo è sopra un carro, ecc.) - Appiè l'ex libris della Fabroniana, senza altri segni di provenienza: il testo prosegue fino al 'Fine L. D. B. Q. V. M.' La legatura è in rozzo cartone dell'epoca del MSS [sic] e nel dorso ha / Rosp / glios / 264 // ADRASTO TRAGEDIA // 268. / 26 / Sul piatto della copertina leggesi, di pessima volgarissima calligrafia Giulio Rospigliosi Commedie. Ora osservando si nota, che il 264. 26 ADRASTO TRAGEDIA sono d'inchiostro più vecchio, ugualmente slavato: il Rosp-glios e 268 di nerissimo inchiostro eguale alla scritta sul piatto, quindi non faciente autorità, come ne è prova anche l'aver adoperato la parola Commedie per un unico dramma. Vero è che il testo ha qua e là, specialmente in principio alcuni pentimenti, correzioni e cassature di autore: e che la mano di scritto rassomiglia molto a quella del Cardinale Giulio per il confronto che ho potuto fare di una di lui firma autografa: ma la rassomiglianza non è assoluta: infatti differiscono quasi costantemente le d d, e le R R - R. [sic] Ciò a mio debol giudizio porterebbe a concludere che il codicetto del l'Adrasto è di forma calligrafica alquanto variante da quella della di lui epoca cardinalizia, e che offre deboli prove che il componimento sia lavoro originale di lui" [ADEMOLLO Teatri pp. 82-83] la Bortoluzzi nel capitolo III della Premessa della sua tesi di laurea rigetta l'opinione della Murata (che nega l'autenticità della tragedia) (26-27) e afferma l'autografia del ms. |