INDICE

ADRIANO VI papa
(Adriano Florenzs)

(Utrecht, 1459 - Roma, 1523)

PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

TESTI



 

STUDI



 

ROMEI Introduzione


   Nei primi decenni del Cinquecento l'ambiente della corte romana cambiò notevolmente in conseguenza della successione dei papi. Dal fiorente mecenatismo e dalla mondanità della corte di Leone X (morto il primo dicembre 1521) si passò all'austerità del fiammingo Adriano VI (eletto il 9 gennaio successivo).
   "Il Berni scagliò contro il papa un lungo capitolo (XVI). Un acerbo risentimento [...] si rovescia in una piena di sarcasmi e di vituperi, talvolta pungenti, spesso semplicemente calunniosi, che non risparmiano niente e nessuno e accomunano eletti ed elettori [...]. È una poesia per statuto denigratoria - [...] che si accende talora di trovate ingegnose, ma più spesso si accontenta di ripetere formule collaudate e si esalta, comunque, nella violenza del linguaggio e nella perentorietà dell'insulto - quella che il Berni apprende e ripete. Ma il capitolo di papa Adriano non trova precedenti quanto ad ampiezza e complessità di discorso e mobilità di lingua e di stile" (pp. 8-9)
   Nel 1523 il Berni viene allontanato da Roma a causa di un amore omosessuale (e forse anche per aver composto il capitolo contro il papa). Torna a Roma dopo la morte di Adriano VI e l'elezione di Clemente VII (p. 9)
 

VIRGILI


   Nel gennaio del 1522 fu eletto papa Adriano Dedel, "fiammingo, cardinale prete del titolo dei SS. Giovanni e Paolo, vescovo di Tortosa in Spagna, assente dal conclave e da Roma, trovandosi, quando fu eletto, in Vittoria, altra città della Spagna. Pochissimi a Roma lo conoscevano [...]. Creato da Leone nel 1517, il suo nome oscuro ed ignoto passò allora inosservato [...]. Ma ora ricordavano molti essersi la sua elezione dovuta a Massimiliano imperatore, il quale lo aveva dato maestro a quel Carlo nipote suo [...]. Ci voleva poco a capire che la scelta di un tal cardinale dovevasi alla preponderanza nel conclave del partito di Cesare; ma ciò toccava assai poco quella turba sfrenata [di cortigiani, dei quali] unico pensiero era come sarebbero dal nuovo papa trattati" (p. 68) 

   Durante il papato di Adriano VI il Berni fu esiliato per uno scandalo legato ad un amore omosessuale. Il Dovizi, che aveva "riso di quello scandalaccio di casa, finì col fargliene il viso dell'arme e giungere perfino a minacce. [...] Il buon papa Adriano voleva riformati i costumi del clero, e stava per pubblicare editti di somma severità contro quelle vergogne. Il meglio parve [...] allontanare il Berni da Roma" (p. 76).