INDICE
ABATI CORNARO

PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

TESTI



 

STUDI



 

ROMEI Codice Marciano


     Gli 'abati Cornaro' sono precisamente Andrea, figlio di Giacomo Cornaro e di Marina Morosini di Orsatto, abate di San Zeno a Verona (nel 1532 vescovo di Brescia e nel 1544 cardinale), e i due figli del cardinale Francesco: Marco, abate di Vidor, e Giorgio, abate di Carrara San Giorgio nel Padovano (p. 17)

     Il Berni strinse amicizia con i suddetti nel 1531, quando si trovava a Padova, ospite di Francesco Cornaro. Questo periodo coincise con una violenta disputa letteraria fra Pietro Bembo e Antonio Brocardo. Molti letterati si schierarono dall'una o dall'altra parte e fra questi si ritrovano l'Aretino, a favore del Bembo, e il Berni, con gli abati Cornaro, a favore del Brocardo (p. 22)

     Fra i sonetti composti per l'occasione dalle due parti (ritrovati nel Codice Marciano It. XI 66 [=6730]) uno, adespoto e mutilo, riguarda gli abati Cornaro (n. 652, c. 334r). Considerando sia l'esordio del sonetto (Deh, Riuerendi miei Signori Abbati), molto simile a quello del capitolo Alli signori abbati del Berni (Signori abbati miei, se si può dire), sia la permanenza di quest'ultimo a Padova, ospite della famiglia Cornaro, proprio in quest'anno, si potrebbe pensare ad un'ipotesi di attribuzione bernesca (p. 33) 
 

ROMEI Introduzione


     Nel 1531 il Berni giungeva alla fine della sua permanenza a Verona. "L'insofferenza, sempre più acuta, per la 'suggezione in che stava in Verona' (XLV), che si appaiava allo scontento del vescovo per l'indocile segretario, faceva sì che il Berni meditasse la defezione e si attentasse a praticarla nel 1531, trasferendosi per qualche tempo a Padova e inaugurando con il capitolo Alli signori abbati [...] un'epoca nuova della sua poesia" (p. 16)
 

VIRGILI


     I figli del cardinale Cornaro, che a Padova vivevano circondati dal lusso, godevano dei benefici di alcune abbazie e per questo motivo vennero chiamati abati Cornaro. Intorno al 1531 strinsero amicizia con il Berni, provata dal capitolo a loro dedicato, da una lettera che egli gli scrisse da Verona ed una da Bologna nel 1533 ad uno dei figli, Marco (abate di Vidor).
     In questo stesso anno ebbe inizio una disputa letteraria fra Pietro Bembo e Antonio Brocardo. I Cornaro si schierarono dalla parte del Brocardo, loro amico, contro il Bembo (con il quale, benché fosse loro parente, avevano in sospeso vecchi rancori, legati ad interessi economici e benefici ecclesiastici) e di conseguenza contro il suo sostenitore, Pietro Aretino. Costui molto probabilmente si dolse non poco di questa inimicizia. Infatti, i Cornaro, essendo ricchi patrizi veneziani, avrebbero in seguito avuto un posto nel Senato di Venezia e ciò poteva preoccupare l'Aretino, che, se disse male di tutti, non osò mai dir male dei veneziani e di Venezia (pp. 245-246)