INDICE
LA CORTESIA NEL RIFACIMENTO
PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 






 


 

STUDI



 

ROMEI Orlando



Il Berni nel rifacimento, "se ripete col Boiardo:
[...] Esser non può che non mi doglia
trovando un gentiluom che sia scortese;
però che ben è un ramo senza foglia,
fiume senz'acqua e casa senza via,
la gentilezza senza cortesia
               (LXIV [III iv] 61 4-8) 
subito dopo prorompe di suo:
Udite, gentiluomini, le vere
parole che Ruggier di sopra ha dette
alla discortesia del re d'Algiere,
che vere state son certo e perfette:
voi che volete il titol del messere,
uccellator d'inchini e di berrette,
che vi fate de' quali e de' cotali,
e sete, a dir il ver, grandi animali;

altro del gentiluomo non tenete,
che 'l nome solo, ed un campo diviso
per arme, dove tanta parte avete,
quanta ha san Marcellin in paradiso;
perché il contrario, per Dio grazia, sete
di quei ch'al vostro grazioso viso
han lasciato arme, titoli e tesoro
acquistato col sangue e virtù loro.
               (LXV [III v] 1-2)

     Di più: la cortesia - la virtù ch'è propria della corte - andiamo all'esordio XLVIII [II xix] 1-6 ed eccola servita:
Di questi Antropofaghi e Lestrigoni
è gran dovizia ne' nostri paesi,
c'han que' dentacci lunghi  e quegli unghioni,
e barbe e nasi grandi e cigli tesi:
son questi i cortigiani empii padroni,
c'hanno sempre a far mal gli animi accesi:
mangian la carne e 'l sangue, i traditori,
de' loro sventurati servidori [...].
               (XLVIII [II xix] 1)
     L'eletta schiera di gentili cavalieri e di dame aggraziate, che il Boiardo convoca come degna corona (anzi l'unica possibile) al suo canto, si è tramutata in una torma di esseri mostruosi, tra l'orrido e il grottesco, presenze disgustose ed inquietanti che squilibrano il canto e le sue ragioni. È un motivo che inasprisce l'acredine di amare esperienze personali (di un magro 'servidore' in corte) [...]. Ma non è questione di vicende e sconfitte personali: è tutta la moralità laica dell'originale che viene sradicata come erbaccia" (pp. 6-7)