INDICE
 
ELOGIO PARADOSSALE

PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

STUDI



 

LONGHI


Erasmo con il suo Elogio della follia loda ciò che non è degno di lode, dà prova di eccellenza stilistica in un argomento "futile e meschino", propone "la sfida ad un'applicazione anomala della scrittura, un'applicazione piacevole e ricreante proprio nella sua anomalia e nei significati inattesi che sprigiona" (p. 142). In questo modo "il paradosso, funzionando come una scatola silenica, [riversa] dal suo interno una insospettata verità" (p. 142).
L'importanza dell'innovazione di Erasmo "consiste nell'affrancare l'elogio paradossale dalla struttura dialettica che lo imprigionava e nel proclamarne l'autonomia e la dignità. La dedicatoria dell'Encomium moriae diviene il modello di tutte le successive apologie in difesa di scritture paradossali" (p. 149).
Questi strani elogi divengono quindi, sulla linea erasmiana, "il divertimento degli spiriti dotti, una benefica vacanza dalle cure più serie che ritempra la mente col piacere dello scherzo" (p. 150)

Infine, l'elogio paradossale restituisce un vero e proprio effetto benefico e salutare, in quanto, "consentendo prospettive inusitate, [...] [ci dà] la chiave per evadere dalla prigionia non solo dei valori costituiti, ma addirittura dell'ordine naturale delle cose. [...] Così insegna uno splendido apologo oraziano, di cui farà tesoro Erasmo descrivendo la vita del pazzo, colui per il quale il mondo fabbricato dal suo delirio è infinitamente più bello del mondo reale [...]. Il male e l'insignificante non esistono più, tutto può essere riscattato; e nel paradosso è la forza di una rivendicazione delle cose" (pp. 178-179)

ROMEI Introduzione


È il capitolo la forma metrica che rivela maggior "dipendenza dai modi dell'encomio paradossale classico e umanistico e [trova] precedenti immediati ed illustri: [...] solo dieci anni prima, tornando proprio da Roma, il dotto Erasmo da Rotterdam aveva scritto l'irriverente Elogio della follia" (pp. 6-7)