INDICE
EUFEMISMO

PREMESSA

GUIDA

INDICE
DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

TESTI


  • BERNI Innamorato, II 66-67
  • BERNI Innamorato, "falsa puttana" di IX 69 5 diventa, però, "porca puttana" in IX 72 5
  • BERNI Innamorato, IX 21 [ma la ragione cogente del mutamento è la rima braccio : spaccio : saccio]

 

STUDI



 

WEAVER



     Dagli interventi compiuti dal Berni sul Boiardo "traspare la preoccupazione estetica (e qualche volta morale) per il 'decoro', in tutti i sensi che aveva quella nozione nelle teorie critiche, soprattutto oraziane, del periodo. Non solo il Boiardo non osservava il decoro nella presentazione dei suoi personaggi, nelle loro parole ed azioni, che non si conformavano spesso alla persona o alle situazioni in cui si trovavano, ma il comportamento dei personaggi subiva cambiamenti inaspettati e non giustificati. Seguendo la poetica della tradizione canterina, il Boiardo curava poco il particolare descrittivo o la stretta logica del discorso o dell'azione e li sacrificava spesso agli interessi di un rapido ritmo narrativo, di un costante cambiamento di soggetto, e spesso di una contraffazione comica. Il rifacitore cercò di rimediare, di rendere la presentazione di un personaggio, per esempio, adatta al sesso, allo stato e alla situazione: per questo ciò che si dice di Fiordelisa e Doristella, donne cristiane, che convertiranno il loro paese, l'Armenia, al Cattolicesimo, deve essere rispettoso (II xxvii 32 8 e 33; e in tutto il poema il Berni impone il decoro in fatti di religione), mentre lascia l'attribuzione di lussuria ad Angelica, dato che si addice bene ad un'allettatrice pagana ([Boiardo] I iii 49 3-8 e I ix 17, [Berni] III 57 e IX 21). La parola 'puttana' è eliminata una volta perché sconvenevole in bocca a Carlo Magno ([Boiardo] I ii 64-65, [Berni] II 66-67) mentre 'falsa puttana' è persino intensificata in 'porca puttana' quando la bella donna alla quale ci si riferisce è un'incantatrice che vuole imprigionare Astolfo ([Boiardo] I ix 69 5, [Berni] IX 72)" (p. 135)

     I criteri che hanno dominato questa riscrittura sono, secondo la Weaver, molteplici ed incostanti. I "critici che cercavano regole fisse [...] trovavano invece incongruenze [...]. Il Berni fa sentire la sua personalità ribellandosi contro le sue stesse norme, tanto che si può spesso in verità parlare di uno sdoppiamento del narratore, di due approcci al racconto, quello formale e 'positivo' della nuova presentazione elegante, intesa a valorizzare l'opera del Boiardo, e un altro sovversivo che reagisce, resiste di fronte a materia ed atteggiamenti che non accetta. [...]. [Il Berni] è un narratore che partecipa sì e no secondo i momenti, seguendo non tanto la logica del racconto quanto la psicologia di un rifacitore spesso disaffezionato. Questo narratore ostile ha molti tratti, anche se un po' smorzati, dell'urbano, irriverente e giocoso narratore delle rime berniane" (p. 136)