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MATTIO FRANZESI
([?] - Toscana, entro il 1565)

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ROMEI Berni e berneschi



     Mattio Franzesi nacque in Toscana e si trasferì a Roma nel 1533, al servizio del protonotario pontificio Giovanni Gaddi. Con la potente famiglia dei Gaddi (tale almeno fino alla morte di Clemente VII) il Franzesi rimase fino al 1537, anno in cui passò al servizio di Niccolò Ardinghelli, che seguì nelle Marche nel 1539.
     Bernesco ricco di talento, anche se poco riconosciuto, fu certamente un membro dell'Accademia dei Vignaiuli, nonché della posteriore Accademia della Virtù (pp. 56-57).

     Al Franzesi appartengono numerosi ternari; ricordiamo i due delle Carote, dell'aprile del 1534; il capitolo delle Gotte, così come quello degli Steccadenti, sono sicuramente anteriori al novembre del 1536; e citato nel primo troviamo il capitolo della Malanotte; fra il gennaio e il febbraio del 1538 (in occasione di un viaggio da Roma a Venezia) furono composti i capitoli D'un viaggio, a M. Benedetto Busini, A M. Fabio Segni (nel quale si cita il capitolo della Salsiccia), A M. Annibal Caro e ancora A M. Benedetto Busini; il capitolo Contra il parlar per 'Vostra Signoria' composto probabilmente fra la primavera del 1543 (data dell'abbandono definitivo di Roma) e la fine di febbraio dell'anno successivo; il capitolo dello Spago è posteriore alla morte del Berni; quello del Rinfresco al carnevale del 1538; ed infine il sonetto caudato Conobbi per l'assedio un omaccione, che venne inserito in una lettera al Varchi, risale al 10 agosto 1536 (pp. 64)