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ANTONIO CAMMELLI detto il Pistoia
(Pistoia, 1440 - [?], 1504)

PREMESSA

GUIDA

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DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

STUDI



 

LONGHI



     La tecnica della descrizione deformante, attuata in alcuni sonetti berneschi (come quello sulla badia di Rosazzo [XXXIV], o sulle architetture di Verona [XLVI], o sulla casa del poeta [LXIV]), trova come archetipi autori quali il Burchiello, il Franco, il Pistoia. In tal caso il Berni, che solitamente non ama le riproduzioni manieristiche, "si allinea di buon grado a questi modelli congeniali [e] ne raccoglie ed esaspera i procedimenti" (pp. 19-20)
 

ROMEI Introduzione



     La "poesia bernesca [...] esordiva replicando una delle occasioni canoniche della tradizione giocosa [...]: la richiesta del mantello. [...] sono subito evidenti i debiti del Berni con quella tradizione - ed esplicitamente ammessi con i reiterati omaggi al Burchiello, al Pulci, al Pistoia" (p. 5)

     Dopo le invettive del 1527, fra le quali la maggiore è quella contro Pietro Aretino (XXXII), proseguì la "produzione giocosa" affidata al sonetto e al capitolo.
     Al sonetto "si affidava la maniera della 'descrizione deformante', che aveva avuto qualche anticipo negli anni passati ([...] XXVI). Non nuove le tecniche né i temi (stamberghe cadenti, malenotti e malalberghi; e poi ancora servi squallidi e parenti rincrescevoli e poeti miserabili), francamente debitori alle trovate [...] di un Burchiello, di un Pulci, di un Franco, di un Pistoia" (p. 15)
 

VIRGILI



     Il Berni prende, qualche volta, versi dal Burchiello, dal Bellincioni, dal Pistoia. Le conformità con questi autori si riscontrano, però, solo nel loro stile giocoso ed anche in questo il Berni inserisce quell'"urbanità e gentilezza" che agli altri mancano (p. 194)