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BERNI XI 1-5 [I xi 1-5] |
BOIARDO I xi 1 |
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1 Fa la più sciocca turba conto assai Dei ben che la fortuna e la natura Ci dà; quali intervien che sempre mai Quella che ce gli dà, quella gli fura: Onde a me par che sian più tosto guai, E non si trovi cosa men sicura, Men nostra, e dove l'uomo abbia a far meno, Che quelle che gran grazie par che sieno. 2 S'uno ha ricchezze, sta sempre in pensiero, E poi vien un che glie le porta via: S'egli è un forte, destro, atto e leggiero Guardisi dalla prima malattìa: S'è un bravo e gagliardo cavaliero, Sarà berzaglio dell'artiglieria: Un re, un duca, un signore, un padrone, Vien la disgrazia, e lo mette in prigione. 3 Ed allor gode la fortuna e sguazza, Quando fa qualche prova segnalata. Fra tutti questi ben la turba pazza Ha sempre la bellezza assai stimata; Però s'affligge un Cristiano e s'ammazza Intorno ad una donna imbellettata; Fa versi, fassi bello e si profuma, E sé e lei ad un tratto consuma. 4 Dall'altra parte viene un concorrente, E due, e tre, e quattro, e cinque, e sei. Ognun dell'altro vuol parer più ardente; Non può già a tutti voler ben colei: Ecco che ell'è già misera e dolente, Per non poter amar chi ama lei: Un che fra gli altri si terrà deriso, Faralle un fregio in sul mezzo del viso. 5 Così sarà finita la bellezza; Così misera fu quella che Troia Mise in profondo da sì grande altezza: Così la nostra ch'ora è in tanta noia. E questa gente la testa si spezza; Chi la difende, e chi vuol che la muoia; E quel re Agrican che tanto l'ama, La sua distuzïon procura e brama. 6 E con tanto furor ratto cammina, Che non vede egli stesso quel che faccia. Com'un gruppo di vento in la marina L'onde e le navi sottosopra caccia, Ed in terra con furia repentina Gli arbori abbatte, sveglie, sfonda e straccia; Smarriti fuggon i lavoratori, E per le selve le fiere e' pastori. |
1 Di sopra odisti il corso e la roina Del re Agricane, quella anima fiera. Come un gran fiume fende la marina, Sì come una bombarda apre una schiera, Così quel re col brando non afina, Ogni stendardo atterra, ogni bandiera; Taglia e nimici e spezza la sua gente, Né l'un né l'altro non cura nïente. |
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