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BERNI I 1-4 [I i 1-4] |
BOIARDO I i 1-2 |
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1 Leggiadri amanti e donne innamorate, Vaghe d'udir piacevol cose e nuove, Benignamente, vi prego, ascoltate La bella istoria che 'l mio canto muove; E udirete l'opre alte e lodate, Le glorïose, egregie, inclite prove Che fece il conte Orlando per amore, Regnando in Francia Carlo imperadore 2 Tu che le rive del gran Re de' fiumi Orni, e quella che 'l Mincio intorno allaga, Col valor tuo, co' tuoi saggi costumi, Col tuo bel seme ond'Italia s'appaga, Volgi vêr me benigna i chiari lumi, Isabella illustrissima Gonzaga; Né ti sdegnar veder quel ch'altri volse Forse a te dedicar, ma morte il tolse. 3 E tu, leggiadra e glorïosa Donna, Che quel ch'è nudo spirto e poca terra, E fu già di valor alta Colonna, Invitto sposo tuo, folgor di guerra, Piagni sovente involta in negra gonna; Al pianto i tuoi begli occhi alquanto serra, A quella fonte di lagrime amara, Glórïosa Marchesa di Pescara; 4 Ché non fia forse improprio al tuo dolore: Ancora al tuo disío satisfarai Sentendo ragionar d'arme e d'amore. Di questo il cor gentil so che pien hai: L'arme fien rimembranza del valore Di quel che giorno e notte a piagner stai; E leggendo quel ch'io cantando scrivo, Di lui, di te vedrai l'esempio vivo. 5 Non vi paja, signor, maraviglioso Sentir contar d'Orlando innamorato; Ch'amor per sua natura è generoso, E contro a' suoi ribelli è più ostinato; Né forte braccio né core animoso, Maglia, elmo o scudo incantato e fatato, Né forza alcuna al fin può far difesa, Che battuta non sia d'amore e presa. |
1 Signori e cavalier che ve adunati Per odir cose dilettose e nove, State attenti e quïeti, ed ascoltati La bella istoria che 'l mio canto muove; E vedereti i gesti smisurati, L'alta fatica e le mirabil prove Che fece il franco Orlando per amore Nel tempo del re Carlo imperatore. 2 Non vi par già, signor, meraviglioso Odir cantar de Orlando inamorato, Ché qualunche nel mondo è più orgoglioso, È da Amor vinto, al tutto subiugato; Né forte braccio, né ardire animoso, Né scudo o maglia, né brando affilato, Né altra possanza può mai far diffesa, Che al fin non sia da Amor battuta e presa. |
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