INDICE |
BERNI LXV 1-4 [III v 1-4] |
BOIARDO III v 1-3 |
PREMESSA |
1 Udite, gentiluomini, le vere Parole che Ruggier di sopra ha dette Alla discortesia del re d'Algiere, Che vere state son certo e perfette: Voi che volete il titol del messere, Uccellator d'inchini e di berrette, Che vi fate de' quali e de' cotali, E sete, a dir il ver, grandi animali; 2 Altro del gentiluomo non tenete, Che 'l nome solo, ed un campo diviso Per arme, dove tanta parte avete, Quanta ha san Marcellino in paradiso; Perché il contrario, per Dio grazia, sete Di quei ch'al vostro grazïoso viso Han lasciato arme, titoli e tesoro Acquistato col sangue e virtù loro. 3 È venuta oggi una razza di gente Che con l'autorità dell'anticaglia Vuol esser ladra, poltrona, insolente, Ch'ogni cosa le sia concessa, e vaglia (Di chi è tal favello solamente); Gli altri son appo lor tutti canaglia: Come si dice gentiluom, le poste Son salde tutte, ed è pagato l'oste. 4 Tanta insolenzia, tanto esser manesco, Tanto fumo d'arrosto caverebbe Le ceffate di mano a san Francesco, E Iob la pazïenzia perderebbe: Onde a Ruggier l'amor tant'io più cresco, Poi che del torto fatto a lei gl'increbbe, Ed a guerra sfidò quello Africano, Che gentiluom parendo, era villano. 5 Con le spade si van l'un l'altro addosso, Fieri e disposti di darsi la morte. Ruggier primieramente fu percosso Sopra lo scudo ch'era duro e forte; Tre lame avea di ferro, e quattro d'osso; Ma non è resistenza che comporte Di Rodamonte la stupenda forza: Tutto si ruppe a guisa di una scorza. |
1 Còlti ho diversi fiori alla verdura, Azuri, gialli, canditi e vermigli; Fatto ho di vaghe erbette una mistura, Garofili e vïole e rose e zigli: Traggasi avanti chi de odore ha cura, E ciò che più gli piace, quel se pigli; A cui diletta il ziglio, a cui la rosa, Ed a cui questa, a cui quell'altra cosa. 2 Però diversamente il mio verziero De amore e de battaglia ho già piantato: Piace la guerra a l'animo più fiero, Lo amore al cor gentile e delicato. Or vo' seguir dove io lasciai Rugiero Con Rodamonte alla zuffa nel prato, Con sì crudeli assalti e tal tempesta, Che impresa non fu mai simile a questa. 3 E' se tornarno con le spade adosso Gli animosi baroni a darsi morte. Rugier primeramente fu percosso Sopra del scudo a meraviglia forte, Che tre lame ha di ferro e quattro d'osso; Ma non è resistenzia che comporte Di Rodamonte la stupenda forza: Tagliò quel scudo a guisa de una scorza. |
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