Banca Dati 'Giulio Rospigliosi' indice

persone

CRISTINA DI SVEZIA
(1626-1689)






Fa professione di fede cattolica il 3 novembre 1655.

Giunge a Roma sulla fine del 1655.

Grandi festeggiamenti in suo onore per il carnevale successivo (il "carnevale della regina").

Dedicataria della stampa della partitura della Vita humana (Roma, Mascardi, 1658).




PASTOR 551-553:

   Grande importanza per la vita letteraria ed artistica di Roma [durante il pontificato di Clemente IX] ebbe il ritorno della coltissima regina Cristina dal suo viaggio svedese, avvenuto il 22 novembre 1668, dopo due anni e mezzo di assenza. Clemente IX già da cardinale aveva avuto con lei molta amicizia. La regina era intervenuta in favore della elezione di lui per mezzo dell'Azzolini ed influendo su Luigi XIV. Il papa volle | mostrarsi riconoscente per questo, come per l'interesse rivolto da Cristina al cattolicesimo del Nord. Egli, pertanto, mise tutto in opera perché l'ingresso della regina in Roma fosse splendido, e le concesse subito un'udienza di tre ore e un quarto. Anche più tardi la onorò in alto grado. Al principio di dicembre le fece personalmente una visita di un'ora nel palazzo di lei alla Lungara. La regina ricevette il papa ginocchioni sulla scala. Il 9 dicembre 1668 egli dette in onore di lei al Quirinale un banchetto splendido, che venne perpetuato da un'incisione e un acquarello di Pietro Sévin, pensionario dell'Accademia francese di pittori fondata da Luigi XIV nel 1666 a Roma. Il cerimoniale di detta festa venne determinato fin nei più piccoli particolari. Sotto un baldacchino e sopra un palco stava il tavolo del papa, immediatamente vicino uno più basso per la regina. Questa entrò per prima nella sala, poco dopo comparve il papa dalla porta opposta. Dopo il saluto il maggiordomo del Santo Padre volle porgergli una salvietta, ma la regina la dette ella stessa al papa. Musica e canto abbellirono il banchetto. Clemente IX, che non beveva mai vino, fece il brindisi alla regina con una limonata colorata in rosso. Il pranzo terminò con un dessert preparato "alla francese": in cesti e vasi di argento vennero messe in mostra delle paste di zucchero, i cosiddetti "Trionfi", le quali rappresentavano in gran parte scene religiose. Finito il banchetto, si collocò un secondo seggio per la regina presso la tavola del papa, e cominciò una breve conversa- | zione, perché fin allora i due avevano seduto così lontano l'uno dall'altra, che era toccato al maestro delle cerimonie Febei, che stava in mezzo, far da intermediario per lo scambio delle cortesie. Infine i sovrani si ritirarono allo stesso modo com'erano venuti. Erano stati a prendere la regina il nipote Giambattista Rospigliosi, i maggiorenti della guardia svizzera ed una scorta numerosa; così pure essa venne riaccompagnata al suo palazzo. Anche nelle altre occasioni, per esempio, a Capodanno, il papa fece a Cristina attenzioni particolari; nel 1669 le concesse, evidentemente su premure del segretario di Stato Azzolini, una pensione annua di 12.000 scudi. Essa faceva visita quasi tutti i mesi al papa, che era uno dei pochi iniziati alle aspirazioni di lei alla corona di Polonia. Cristina mostrò la sua riconoscenza, donando alla sorella di Clemente IX una croce di diamanti e si adoperò presso il pensionario del Consiglio olandese De Witt, affinché venisse posto un freno alle perfide diffamazioni diffuse in Olanda sui primi personaggi della Curia.

   Clemente IX non si intratteneva coll'intelligente regina solo di affari ecclesiastici e politici, specialmente della difesa contro i Turchi, ma anche di cose letterarie musicali ed artistiche. Nella sua visita al palazzo della Lungara, il papa visitò particolareggiatamente la famosa pinacoteca della regina.




BIBLIOGRAFIA

  • ADEMOLLO Teatri 65-73
  • BREZZI 7
  • CAMETTI, ALBERTO, Cristina di Svezia, l'arte musicale e gli spettacoli teatrali in Roma, in "Nuova Antologia", a. 46°, fasc. 956 (16 ottobre 1911), pp. 641-656 (643)
  • [GUALDO PRIORATO] Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia, etc. del Conte Galeazzo Gualdo Priorato. In Roma, Nella Stamperia della Reu. Camera Apost. 1656. Con licenza de' Superiori, e Priuilegio) [scheda] [ampi estratti in ADEMOLLO Teatri 65-73]
  • PASTOR 551-553

 
vedi anche, in questa banca dati, la scheda Giberto Borromeo e Giulio Rospigliosi di Anna Elena Galli
 

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