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   BERNI  X 1-4 [I x 1-4]

   BOIARDO  I x 1
 

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Io ho pensato a questa acqua incantata,
A questo fiume della oblivïone;
Ed holla ad una cosa assomigliata,
Ch'alcun mi par che chiami passïone;
Alcuni opinïone hanno chiamata,
Ed altri affetto, ed altri impressïone
Che l'uom lascia venirsi buona o trista,
Per detto d'altri, o per fede o per vista.
2
E quando ell'è di quella fina e buona,
Con le tanaglie non si leverìa.
Arà uno in buon conto una persona;
Ciò ch'ella fa, gli par che perle sia:
Poi per qualche accidente s'abbandona,
O fassi un'altra quella fantasìa;
Quella persona una bestia diventa,
Non piace più a colui, né lo contenta.
3
L'accidente è quell'acqua e quella tazza
Che si lasciò colei di man cadere;
Ella è quel ch'alla gente sciocca e pazza
Or bene, or mal le cose fa parere:
Però si dice volgarmente in piazza
Per un proverbio: E' glie l'ha data a bere;
E può quello esser, com'io dissi prima,
O detto d'altri, o vista nostra, o stima.
4
Quel non conoscer sé stesso, vuol dire
La leggerezza e l'incostanzia nostra.
Conosce sé, che fuor del senno uscire
Non usa, e sempre un core e un volto mostra.
Non so s'io l'ho saputa diffinire:
Torniam a raccontar di quella giostra,
Anzi pur caccia d'Astolfo e d'Orlando;
Ch'un fugge e l'altro lo va seguitando.
5
Orlando segue Astolfo a tutta briglia,
Forte spronando, ma nulla gli vale;
Fa Baiardo in un'ora venti miglia,
E giurerebbe ognun ch'egli abbia l'ale.
Il duca in vêr Levante il cammin piglia;
Benché di Brandimarte gli par male,
Che lo seguì con tanta affezïone,
Ed or lo lascia peggio che prigione.
 
 



































1
Orlando segue Astolfo a tutta briglia,
Forte spronando, ma nulla gli vale;
Corre Baiardo più che a meraviglia:
Giurato avria ciascun che l'avesse l'ale.
Il duca in ver Levante il camin piglia,
Benché di Brandimarte gli par male,
Che gli era stato un pezo compagnone;
Or lo lasciava peggio che pregione.
 
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