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   BERNI  XIV 1-3 [I xiv 1-3]

   BOIARDO  I xiv 1
 

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Ogni ingiuria ch'è fatta alle persone
Suole il più delle volte dispiacere,
E muover a color compassïone,
Che son per sorte d'intorno a vedere:
E questo avvien per natural ragione,
Che ogn'uomo è inclinato a ben volere,
Ed a far bene all'altro; e se fa male,
Esce del proprio corso naturale.
2
Dispiace poi sopr'ogni villanìa,
Ed agli animi nostri assai più pesa
Quella ch'è fatta con superchierìa
A gente che non possa far difesa;
Sì come per esempio si darìa,
Ch'ad una donna un uomo faccia un'offesa,
Un vecchio ad un fanciullo, ed un maggiore
A chi di corpo e d'anni sia minore.
3
Ma io fra gli altri non posso soffrire
Ch'a donna sia pur torto un sol capello:
Parmi un atto poltron, di poco ardire,
Di poco animo indizio, e men cervello;
Né può se non da gran viltà venire;
Anzi da cosa fiera come quello
Mostro d'ogni intelletto e pietà privo,
Che glie ne vorrò mal mentre ch'io vivo.
4
Intendeste di sopra la sciagura
Della donna, non so se poco accorta
Mi debbia dire, o pur troppo sicura,
Che quel centauro in groppa ne la porta.
Non è da dir s'ella aveva paura;
Anzi è da creder ch'era mezza morta:
Ma pur, quanto la voce le bastava,
Al cavalier aiuto domandava.
 
 


























1
Aveti inteso la battaglia dura
Che fa Ranaldo, la persona accorta,
E come la diversa creatura
Prese la dama, e in groppa se la porta.
Non domandati se ella avea paura:
Tutta tremava, e in viso parea morta;
Ma pur, quanto la voce li bastava,
Al cavalliero aiuto dimandava.
 
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