INDICE

   BERNI  LXV 43-45 [III v 43-45]

   BOIARDO  III v 41-42
PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

43
Al trar dell'elmo, un bel laccio si spezza
Dell'aurea treccia, e sparge il suo splendore.
Avea quel viso una dilicatezza
Mescolata d'ardire e di vigore:
Il naso, i labbri, i cigli, ogni fattezza
Pareva fatta per le man d'Amore;
Gli occhi avevan un dolce tanto vivo,
Che dir non puossi, ed io non lo descrivo.
44
Simil a questa un'altra donna bella
Illustra e fa più chiara e d'onor piena
Quella che bagna il bel fiume di Mella,
Brescia ricca, gentil, cortese, amena:
Fra tutte agli occhi miei piaciuta è quella,
Quella bella e leggiadra Maddalena;
Così scritto nel cor quel nome tengo:
Maddalena Callina da Rodengo.
45
All'apparir dell'angelico aspetto
Ruggier rimase vinto e sbigottito,
E si sentì tremare il cor nel petto,
Parendo a lui di foco esser ferito:
I sensi tutti ha persi e l'intelletto,
Non era a pena di parlare ardito;
Con l'elmo in testa non l'avea temuta,
Smarrito è or che in faccia l'ha veduta.
 
41
Nel trar dell'elmo si sciolse la treccia,
Che era de color d'oro allo splendore.
Avea il suo viso una delicateccia
Mescolata di ardire e de vigore;
E labri, il naso, e cigli e ogni fateccia
Parean depenti per la man de Amore,
Ma gli occhi aveano un dolce tanto vivo,
Che dir non pôssi, ed io non lo descrivo.









42
Ne lo apparir dello angelico aspetto
Rugier rimase vinto e sbigotito,
E sentissi tremare il core in petto,
Parendo a lui di foco esser ferito.
Non sa pur che si fare il giovanetto:
Non era apena di parlare ardito.
Con l'elmo in testa non l'avea temuta,
Smarito è mo che in faccia l'ha veduta.
 
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