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MISOGINIA

PREMESSA

GUIDA

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DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

TESTI


  • BERNI Innamorato, XI 1-5, esordio: vanità dei beni terreni e in particolar modo della bellezza [motivo misogino] > Agricane che fa follie per amore di Angelica
  • BERNI Innamorato, XVIII 1-5, esordio: "È la donna animal da sé imperfetto"; "una donna eccellente in qualche cosa / può dirsi creatura mostruosa" (XVIII 4 1 e 7-8) > valore eccezionale di Marfisa
  • BERNI Innamorato, XLI 1-6, esordio: elogio del silenzio, specie con le donne > Origille che tradisce Orlando [il motivo della "poca fermezza" delle donne è già nel Boiardo]
  • BERNI Rime, II, Capitolo a suo compare
  • BERNI Rime, III, Sonetto delle puttane
  • BERNI Rime, IV, Sonetto contra la moglie

 

STUDI



 

ROMEI Introduzione



     Nelle prime opere poetiche "il carattere di spicco è l'impudente e aggressiva omosessualità, la scanzonata misoginia. [...]: l'eros maschile era perfettamente legittimato sul versante della poesia classica - e dunque candidamente [...] esibito nei Carmina, forti di una solenne autorizzazione catulliana -; ma non mancavano i precedenti neppure sul versante della tradizione volgare, specie quando la complicità maschile si specchiava nell'acre detestazione della donna: indifferentemente la prostituta (II, III) o la moglie (IV). La 'noia' misogina era, anche in questo caso, il recupero disinvolto di uno stilema tradizionale, congiunto a costumi spregiudicati, tranquillamente tollerati in quell'ambiente [...]. [...] A conferma della tolleranza che lo circondava, il motivo omosessuale sarà replicato senza pudori (XVII, XVIII, IXX)" (p. 6)
 

ROMEI Orlando



     Il rifacimento dell'Orlando innamorato "appare spesso il rovescio delle rime" (p. 16). 

     "Il Berni scrive un sonetto contro la moglie (IV Cancheri e beccafichi magri arrosto): a LXVII [III vii] 1-8 si dilunga in un elogio dello 'stato [...] coniugale':

Ognuno a torto certo mal ne dice,
ed ha corrotto l'intelletto e 'l gusto;
ché non è stato al mondo più felice
viver, ch'a Dio più piaccia, e sia più giusto,
dopo quel primo [...].
              (2 1-5)" (p. 16)