INDICE
   BERNI  XVIII 1-5 [I xviii 1-5]

   BOIARDO  I xviii 1
PREMESSA

INDICE
DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Qui farebbe Aristotele un problema,
Che vuol dir, che le donne che son state
Famose al mondo, e s'han proposto il tema
D'esser o virtuose o scelerate,
Tutte son state d'eccellenzia astrema
In quelle cose alle qual si son date;
Come dir, arme, Stati, poesia,
Perfidia, crudeltà, ribalderia.
2
Quella Safo, Didon, Pentesiléa,
Quelle Semiramis, quelle Camille,
Poi quella scelerata di Medéa,
E Progne e Clitennestra e Fedra e mille,
Mirra, Bibli, Erifille, e quella Altéa;
Dall'altra parte le savie Sibille,
E Lucrezia e Cornelia, e quelle tante
Romane valorose, caste e sante.
3
È strana cosa renderne ragione;
Pur forse potrìa dirsi che procede
Da natural loro imperfezïone;
Ché nel bene e nel mal gli estremi eccede
La natura, c'ha forte del buffone;
Come quando fa nascer con un piede
O con due teste un uomo, o con tre mani,
E pezzati i cavalli, e' can balzani.
4
È la donna animal da sé imperfetto;
E l'imperfezïone è l'istrumento,
O, per dir meglio, è materia e subbietto
Dell'abbondanzia, o ver del mancamento;
E da quelle due cose il mostro è detto.
Laonde per finire il parlamento,
Una donna eccellente in qualche cosa
Può dirsi creatura mostruosa;
5
Com'era, per esempio, qui costei
Ch'aveva tanta forza e tanto ardire.
E voi, donne, che questi versi miei
O ver leggete o ver state ad udire,
Siate mostri, non bravi come lei,
Né siate brutte, io non vo' così dire,
Ma d'amor, di virtù, di leggiadria,
Ch'è 'l più bel mostro e 'l più dolce che sia.
6
Or per tornar, Marfisa avea sfidato
Que' tre compagni, che tanto gli prezza,
Quanto s'avesse tre oche scontrato.
Mosse Prasildo con molta fierezza,
Benché Rinaldo fosse il più onorato,
E che toccasse a lui la volta sezza;
Pur, senza domandarli altra licenzia,
Volta il cavallo, e vien con gran veemenzia.
 
 












































1
Nel canto qua di sopra aveti odito
Quando Marfisa, quella dama acerba,
Tre cavallier in su il prato fiorito
Avea sfidati con voce superba.
Prasildo era omo presto e molto ardito,
Subitamente se mise per l'erba:
Benché Ranaldo fosse il più onorato,
Lui prima mosse, senza altro combiato.
 
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