Banca Dati "Giulio Rospigliosi" indice

 
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Chori militares



MURATA Operas p. 195 n. 1:
     "five elogia by F. Strada and five chori by V. Giuniggi, G. Petrucci, S. Pierasanta, A. Donati, and A. Gallucci: there are no works by Rospigliosi"
 

La comica del Cielo


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La vita umana



ADEMOLLO Teatri 70:
     Stando al Gualdo Priorato, il melodramma della Vita umana sarebbe dunque non di Giulio Rospigliosi, ma del suo nipote abate Jacopo. Se non che in un foglio d'Avvisi del 5 febbraio 1656 viene invece affermato per composto da monsignor Rospigliosi. [...] [scheda]
     Non mi è possibile decidere la questione - avverto soltanto che nella Trivulziana il melodramma sta fra quelli di Giulio Rospigliosi [...].

ALALEONA 81-83:
     [...] Come è noto, intorno a questo dramma vi è questione se debba attribuirsi a Giulio Rospigliosi, o al cardinale Jacopo suo nipote. Si può vedere la questione brevemente esposta nel Canevazzi. La copia da me scoperta [il cod. Corsiniano 645, dove il testo è adespoto], per le considerazioni su esposte, fa dubitare maggiormente che il dramma sia di Giulio.
     Ma in senso contrario ho trovato una testimonianza di valore perché è di testimonio oculare, la quale conferma l'affermazione degli Avvisi, che l'autore della Vita umana sia Giulio Rospigliosi.
     Il canonico Arcangelo Spagna, nel discorso di introduzione ai suoi Melodrammi scenici, parla del Rospigliosi e, tra gli altri drammi, della Vita umana. È vero che questo discorso fu pubblicato nel 1709; ma lo Spagna in quel tempo era molto vecchio, se si pensa che egli fece rappresentare il suo primo oratorio Debora nel 1656, e non in età giovanissima. Egli fu testimonio oculare dei fatti che racconta, relativi al Rospigliosi. [...]
     [vedi scheda]
     [...] Quanto alla Vita umana, dopo questa testimonianza, unita a quella ugualmente autorevole degli Avvisi, mi sembra che possiamo ritenerla senz'altro di Giulio Rospigliosi. Per spiegare le testimonianze e gli indizj in contrario si può benissimo pensare a una qualche collaborazione tra zio e nipote, ambedue cardinali, ambedue poeti, il nome dei quali andava sempre unito, come appare, per esempio, nelle Satire di cui parlerò appresso.


per le varianti interne alla stampa del Gualdo Priorato
vedi le annotazioni alla scheda relativa

L'empio punito


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Teodosio


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