INDICE |
BERNI LIX 1-3 [II xxx 1-3] |
BOIARDO II xxx 1-2 |
|
1 Esser vedemmo già non sol guerriero Il prencipe Rinaldo, ma dottore; Ed ora a punto mi viene in pensiero Che m'è d'una dottrina bella autore: Benché chiamar si possa con più vero Innovator di lei, che trovatore; Com'avvien che né in prosa è detta o in rima Cosa che non sia stata detta prima. 2 Quel che in Tessaglia ebbe le man sì pronte, Poneva il sommo ben nella prestezza; E fra le cose che di lui son conte, Questa si loda estremamente e prezza; Ma l'acqua vi ponea di quella fonte Che si chiama prudenzia o ver saviezza: Onde il suo successor, maturamente Far dee (disse) le cose un uom valente. 3 Disse un altro dottor, che innanzi al fatto Debbe andare il consiglio, e dopo lui Dee far succeder l'opera di fatto, Chi vuol l'effetto de' disegni sui. La chiosa a tutti questi testi ha fatto Rinaldo quando addosso andò a colui, Parendogli che fusse arte da saggio Pigliare il tratto innanzi e l'avantaggio. 4 Se ben vi ricordate, ove finito Lasciando, tacqui, il canto precedente, Avea Rinaldo il re Sobrin ferito Sopra l'elmetto molto fieramente; Ma sì forte quel vecchio era et ardito, Che la ferita poco o nulla sente; Ma vòlto a lui, con l'una e l'altra mano Ferì in fronte il signor di Montalbano. |
1 Baroni e dame, che ascoltati intorno Quella prodezza tanto nominata, Che fa de fama il cavallier adorno Alla presente etade e alla passata, Io vengo a ricontarvi in questo giorno La più fiera battaglia e sterminata, E la più orrenda e pericolosa Che racontasse mai verso né prosa. 2 Se vi amentati bene, aveti odito Ove sia questa guerra e tra qual gente, E come il re Sobrin fosse ferito Dal pro' Ranaldo in su l'elmo lucente; Ma tanto era feroce il vecchio ardito, Che mostrava di ciò curar nïente; E vòlto contra il sir de Montealbano Sopra la fronte il colse ad ambe mano. |
|
|