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   BERNI  XII 82 [I xii 82]

   BOIARDO  I xii 81-82
 

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

81
Il camerier che intese il caso grave,
Prese d'entrar pur in camera ardire.
Costui teneva sempre un'altra chiave
Per entrar dentro a sua posta ed uscire,
E da Prasildo con parlar soave
Impetra che quel vecchio voglia udire;
E dopo fatta molta resistenza,
Pur al fin gliel conduce alla presenza.
82
Era quel cameriero un piccoletto,
Ma di statura e cera allegra e grata,
Pien di fede e d'amor, libero e schietto,
Tanto che gli noceva qualche fiata;
Assiduo, diligente, accorto e netto;
La patria sua Caiazzo fu chiamata;
Pratico nel servir, leggiadro e destro:
Al suo padron costui menò il maestro;
83
Il qual giunto che fu, disse: Signore,
Io sempre mai t'ho amato e riverito:
Or ho molto sospetto, anzi timore,
Che tu non sii crudelmente tradito;
Però la gelosia, sdegno ed amore,
E delle donne il mobile appetito,
Ché raro han tutto il senno naturale,
Posson indurre ad ogni estremo male.
 
81
Il camerier, che intese il caso grave,
Di entrar dentro alla zambra prese ardire,
(Questo teneva sempre un'altra chiave,
Ed a sua posta puotea entrare e uscire);
E da Prasildo con parlar soave
Impetra che quel vecchio voglia odire.
Benché ne fece molta resistenza,
Pur lo condusse nella sua presenza.









82
Disse il medico a lui: "Caro segnore,
Sempremai te aggio amato e reverito;
Ora ho molto sospetto, anzi timore
Che tu non sia crudelmente tradito;
Però la zelosia, sdegno ed amore,
E de una dama il mobile appetito,
Ché è raro a tutte il senno naturale,
Possono indurre ad ogni estremo male.
 
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