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   BERNI  XXI 1-5 [I xxi 1-5]

   BOIARDO  I xxi 1-2

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Sopr'ogni opinïon d'umano ingegno
È la tempesta e la rabbia e 'l furore
Della disperazione e dello sdegno,
Che giustamente nasca in gentil core,
Ed abbia dentro e fuor subbietto degno;
Né crediate che forza abbia maggiore
Il ferro, l'acqua, il foco, la saetta,
Che solamente i muri in terra getta.
2
Questo rovina l'amore e la fede,
La lunga servitù, l'affezïone,
C'hanno più fondamento e miglior piede,
Che non ha la calcine ne 'l mattone.
Quand'uno amato e servito si vede
Aver molt'anni, e poi per guiderdone
Essergli ingratitudine renduta,
Pensate pur che l'officio si muta.
3
E che la malvagìa diventa aceto,
Cercóne e marcio il dilicato mosto:
Ed è ragion ch'un debbia esser discreto
Ed amorevol, quando gli è risposto;
E non trovando scontro, farsi a drieto,
Perché non vuol giostrar chi sta discosto:
E tanto un uomo esser amato suole,
Quando amando, l'amor degli altri vuole.
4
Chi amato non ama, e no dà merto
A chi lo serve, è ben un gran sciaurato;
Ma chi l'offende e fagli oltraggio, certo
Meriterebbe d'essere squartato:
Onde sarebbe un gaglioffo, un deserto,
Un asin quel Torindo troppo stato,
Se tutto quel che fece non faceva,
Poi che l'esca amorosa non aveva.
5
A lui son schiavo, a Rinaldo vo' bene;       
Ché quel che fa ciascun, fa giustamente:
Sdegnato l'un, l'altro obbligato viene
A vendicarsi e punir quel dolente;
E com'io dissi, il prencipe pur tiene
A bocca il corno, e gridava sovente:
O voi che difendete quel ribaldo,
Udite le parole di Rinaldo.
6
Chi potendo vietar, non vieta il male,
È partigian della ribalderia;
E chïunque è gentiluom naturale,
È obbligato per cavalleria
D'esser nimico d'ogni disleale,
E far vendetta d'ogni villania;
E se qualcun di voi questo disprezza,
In sé non ha bontà, né gentilezza.
 
 



































1
Cantando qui di sopra, io vi lasciai
Come Ranaldo è sopra allo afferrante,
E con vergogna e vituperio assai
Disfida Trufaldino a sé davante;
E nella fin del canto io vi contai
Come fu spregionato Sacripante,
E fece pace col re Trufaldino;
Ma il re Torindo tenne altro camino.
2
Ora pone Ranaldo il corno a bocca,
E tal parole al tintinar risuona:
- O campioni, che seti nella rocca
In compagnia della mala persona,
Oditi quel che a tutti quanti tocca,
Sia cavlliero, o sia re de corona:
Chi non punisce oltraggio e tradigione,
Potendo farlo, lui ne è la cagione.
 
GUIDA