INDICE

   BERNI  XXVII 8 [I xxvii 8]

   BOIARDO  I xxvii 3-4
 

PREMESSA

INDICE
DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

7
Fannosi insieme i più crudeli sguardi,
I più strani occhi fa il signor d'Anglante,
Che mai fur visti; e se da prima tardi
Furno a menare e la lingua e le piante,
Fu, perché tutti dui son sì gagliardi,
L'un e l'altro è di cor tanto arrogante,
Che vergogna si reputa ed oltraggio
Muoversi prima per aver vantaggio.
8
Chi vide irati mai dui can valenti
Per cibo, o per amore, o altra gara,
Mostrar col grifo aperto i bianchi denti,
E far la voce onde l'erre s'impara;
E guardarsi con gli occhi fieri e lenti,
Col pel levato, e la lana erta e rara;
E poi saltarsi alla pelle alla fine,
E farsi le pellicce e le schiavine;
9
Così, da poi che fur stati in contegno
In su le cerimonie questi dui,
Il conte, al qual pareva aver più sdegno,
Verso Rinaldo fece gli atti sui:
Rinaldo non poté più stare a segno,
E furïoso mosse verso lui;
Fusberta avendo in l'una e l'altra mano,
Contro ad Orlando mosse Rabicano.
 
3
E si facean l'un l'altro orribil guardi,
Parlando con voce aspra e minacciante;
E benché al cominciar paresser tardi,
Come io ve dimostrai nel dir davante,
Ciò fu che di persona sì gagliardi
E di cor fu ciascun tanto arrogante,
Che ragionando si stavano adaggio,
Mostrando non curar alcun vantaggio.









4
Ma poi che Orlando trasse Durindana
Forte cridando: - Or se vedrà la prova,
Se a tua prodezza, che è tanto soprana,
Un altro pare in terra se ritrova! -
La cosa più non va suave e piana;
Ponto è Ranaldo: convien che si mova.
Però prende Fusberta ad ambe mano,
E verso il conte sprona Rabicano.
 
GUIDA