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   BERNI  LIII 33-34 [II xxiv 33-34]

   BOIARDO  II xxiv 33-34
 

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

33
Passa continuando il gran fracasso
Rinaldo per trovare il suo signore:
Ecco un abate gli traversa il passo,
Limosinier di Carlo e spenditore:
Grassa era la sua mula, ed ei più grasso;
Non sa che farsi questo peccatore:
Tanta paura aveva di morire,
Che stava fermo, e non sapea fuggire.
34
Traboccollo Rinaldo a capo chino
Con tutta quanta la sua mula addosso;
Messer Biagio avea nome, né Turpino
Altro ne dice, né più dirne io posso:
Sopra lui salta il franco paladino,
E va dove più vede il popol grosso;
Anzi, per dir più ver, dove lo sente,
Ché gli toglie il veder la morta gente.
 
33
Ranaldo non gli stima tutti uno asso,
Pur che se spacci a trovar Carlo Mano.
Ecco uno abbate ch'è davanti al passo,
Limosinier di Carlo a capellano:
Grassa era la sua mula, e lui più grasso,
Né sa che farsi, a benché sia nel piano:
Questo avea tanta tema de morire,
Che stava fermo e non sapea fuggire.
34
Ranaldo l'urta a mezo del camino,
Lui cadde sotto, sopra è la sua mulla;
Quel che ne fosse, non scrive Turpino,
Ed io più oltra ve ne so dir nulla.
Sopra a lui salta il franco paladino,
E ben col brando intorno se trastulla,
Facendo braccie e teste al cel volare:
Ben vi so dir che largo se fa fare.
 
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