INDICE |
BERNI XLVII 1-3 [II xviii 1-3] |
BOIARDO II xviii 1-4 |
PREMESSA |
1 O van Narciso, o miseri seguaci, Ch'all'amor di voi stessi tutti dati, Sete maligni, avari, iniqui, audaci, E pieni in somma di tutti i peccati; Che presi da' piacer vani e fallaci Di questo mondo, che son figurati In quelle donne, in sul prato morite; Perché così della via dritta uscite? 2 O fiera, orrenda, o esecrabil peste Dell'amor proprio; o perverso veleno Che contra 'l sommo suo Fattor celeste Levar fai l'uom mortal, vile e terreno; Fai che di tanto error l'alma si veste, Che com' più s'ama, si conosce meno: Nasce indi la superbia e l'odio, e tutti I vizi scelerati, infami e brutti. 3 Voi altri poi che dietro a queste e quelle Mondane vanità perdete gli anni, Che ben vi mostran faccia di donzelle, Poi sono in verità fallacie e inganni, E su quel prato fan lasciar la pelle, Dannando l'alma a sempiterni danni; Quanto util più saria com'Isoliero, Vietare agli altri il mortal passo e fiero! 4 O come il conte almen, che dove andava Poi ch'ebbe inteso, et onde era venuto Il re Circasso, e ch'Angelica stava Aspettando in timor lontano aiuto, Dall'acqua perigliosa si levava, Temendo il caso ch'agli altri è accaduto, Senza fare a quel ponte più dimora, Isolier vi lasciò con Calidora. |
1 Fo glorïosa Bertagna la grande Una stagion per l'arme e per l'amore, Onde ancor oggi il nome suo si spande, Sì che al re Artuse fa portare onore, Quando e bon cavallieri a quelle bande Mostrarno in più battaglie il suo valore, Andando con lor dame in aventura; Ed or sua fama al nostro tempo dura. 2 Re Carlo in Franza poi tenne gran corte, Ma a quella prima non fo sembïante, Benché assai fosse ancor robusto e forte, Ed avesse Ranaldo e 'l sir d'Anglante. Perché tenne ad Amor chiuse le porte E sol se dette alle battaglie sante, Non fo di quel valore e quella estima Qual fo quell'altra che io contava in prima; 3 Però che Amore è quel che dà la gloria, E che fa l'omo degno ed onorato, Amore è quel che dona la vittoria, E dona ardire al cavalliero armato; Onde mi piace di seguir l'istoria, Qual cominciai, de Orlando inamorato, Tornando ove io il lasciai con Sacripante, Come io vi dissi nel cantare avante. 4 Dapoi che il conte intese dove andava Re Sacripante, ed ove era venuto, E come in tema Angelica si stava Non aspettando d'altra parte aiuto, Il franco cavallier ben sospirava, E tutto se cambiò nel viso arguto; E senza fare al ponte altro pensiero, Calidora lasciò con Isoliero. |
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