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BERNI LV 1-3 [II xxvi 1-3] |
BOIARDO II xxvi 1-4 |
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1 Buono è tal volta a modo d'altri fare, Tal volta è buon che l'uom faccia a suo senno; Talor l'altrui consiglio disprezzare, Ubbidir qualche volta vuolsi un cenno. Quei c'han saputo questo indovinare, Salute spesso a sé ed altri denno; Chi è credulo troppo o duro stato, Spesso sé e 'l compagno ha rovinato. 2 Saper far questo è grazia da Dio data Agli uomin medïante la prudenzia; Però particolar non n'è mai stata Data regola alcuna né scïenzia: Par che tal volta si sia guadagnata Col veder molto e con l'esperïenzia; Ma dirà chi la guarda sottilmente, Ch'è tutt'uno esser pratico e prudente. 3 De' dui difetti non so qual mi dire Che sia peggiore, o creder troppo, o poco. Bisogna ben distinguere, e partire Le cose, le persone, il tempo e 'l loco: Sotto sopra fu buon sempre l'ardire; Ha la fortuna in odio un uom da poco, Ed è nimica degli sbigottiti: Siate dunque prudenti, e siate arditi. 4 Se Brandimarte avesse vòlto a drieto La briglia al cenno che gli fe' colei, Non sarìa di quel dono stato lieto, Ch'udirete ascoltando i versi miei: Dicevagli la donna: Quel segreto Apri, s'ardito e se gagliardo sei; Poi che la sepoltura aperta arai, A ciò che n'esce un bel bacio darai. |
1 Il vago amor che a sue dame soprane Portarno al tempo antico e cavallieri, E le battaglie e le venture istrane, E l'armeggiar per giostre e per tornieri, Fa che il suo nome al mondo anco rimane, E ciascadun lo ascolti volentieri; E chi più l'uno, e chi più l'altro onora, Come vivi tra noi fossero ancora. 2 E qual fia quel che, odendo de Tristano E de sua dama ciò che se ne dice, Che non mova ad amarli il cor umano, Reputando il suo fin dolce e felice, Che, viso a viso essendo e mano a mano E il cor col cor più stretto alla radice, Ne le braccia l'un l'altro a tal conforto Ciascun di lor rimase a un ponto morto? 3 E Lancillotto e sua regina bella Mostrarno l'un per l'altro un tal valore, Che dove de' soi gesti se favella, Par che de intorno il celo arda de amore. Traggase avanti adunque ogni donzella, Ogni baron che vôl portare onore, Ed oda nel mio canto quel ch'io dico De dame e cavallier del tempo antico. 4 Ma dove io vi lasciai, voglio seguire, Di Brandimarte e sua forte aventura, Qual quella dama di cui vi ebbi a dire, Avea condotto a quella sepoltura, Dicendo: - Questa converrai aprire, Ma poi non ti bisogna aver paura. Conviente essere ardito in questo caso: A ciò che indi uscirà, darai un baso. - |
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