Banca Dati "Giulio Rospigliosi" |
indice |
Chi soffre speri
red. A: anche Egisto e Il falcone
red. B: anche Egisto
melodramma ("commedia in musica", "commedia musicale")
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Avvio
Progetto
Bibliografia
Biografia
Documenti
Epistolario
Opere
Persone
Soggetti
Studi
Testi
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argomento
- Argomento et Allegoria della commedia musicale intitolata Chi soffre speri, in Roma, nella Stamperia della Reuer. C. Apost. [tip. Andrea Brogiotti], 1637 [scheda]
- Argomento et Allegoria della commedia musicale intitolata Chi soffre speri, in Roma, nella Stamperia della Reu. Camera Apostolica [tip. Andrea Brogiotti], 1639 [scheda]
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documenti
- lettera di J. Milton 30/03/1639 [scheda]
- lettera di R. Montecuccoli 05/03/1639 [scheda]
- Avvisi di Roma 05/03/1639 [scheda]
- ANGELO PARRACCIANI [maestro di casa del card. F. Barberini], Sommario della spesa della Commedia (ASV (Arch. Barb., Giustificazioni del card. Francesco) [cfr. BIANCONI-WALKER pass.]
- ROSSI Dialogi [scheda]
- TETI Aedes Barberinae [scheda]
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fonti
- BOCCACCIO Decameron V 9
(CANEVAZZI Tre melodrammi 41, CRISTOFORI 310)
- BUONARROTI Fiera
(CANEVAZZI Tre melodrammi 39)
Argomento a stampa (1637), p. 4:
"[...] Le parti più essentiali di questo auuenimento sono tratte della nouella 9. della giornata quinta del Boccaccio, con qualche aggiunta, ò variatione per maggior nouità: si come per intrecciame(n)to dell’opera si è introdotta Lucinda Sorella d’Egisto [...]."
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iconografia
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libretto
manoscritti:
- BAV Barber.JJJ.VI int. 9
- BAV Chigi misc.IV.2186
- BAV Vat.Lat.13340 1-62
- BAV Vat.Lat.13341 1-80
- BAV Vat.Lat.13346 cc. 1-63
- BAV Vat.Lat.13352 cc. 1-80
- BAV Vat.Lat.13359 cc. 299-450
- BAV Vat.Lat.13599
- BNCF Palat.759 (frammento del prologo)
- BOP Cod.Oliv.168 (SOLERTI 129 n. 4)
- Privato appartenuto al dott. Alberto Chiappelli di Pistoia (CANEVAZZI Tre melodrammi)
edizioni:
- Melodrammi profani 53-146
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musica
- A: Virgilio Mazzocchi
- B: Marco Marazzoli (la Fiera di Farfa)
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partitura
manoscritti:
- BAV Barber.N.A.3107
- BAV Barber.Lat.4386
- BAV Chigi.Q.VIII.190 (Fiera di Farfa)
edizioni:
- GOLDSCHMIDT 312-324 (selezione)
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rappresentazioni
- 1637, Palazzo Barberini
- (BIANCONI-WALKER 221; MELONCELLI 291b)
- 1637, febbraio, Palazzo Barberini
- (FRANCHI Impressioni 96)
- 1637, 13 febbraio, Palazzo Barberini alle Quattro Fontane
- (MANFERRARI II 278b e 312a)
- 1637, carnevale, in Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, comm. il card. Francesco Barberini, in onore di Frederick of Hesse
- (HAMMOND 273-274: interpreti: Angelo Ferrotti, Marco Marazzoli [?], Marc'Antonio Pasqualini, Loreto Vittori)
- 1639, Palazzo Barberini
- (MELONCELLI 291b-292a)
- 1639, carnevale, inaugurazione del teatro Barberini, comm. card. Francesco Barberini
- (HAMMOND 276-277)
- 1639, 27 febbraio, Palazzo Barberini, comm. card. Francesco Barberini (redazione B)
- (FRANCHI Impressioni 96; MANFERRARI II 278b)
- 1639: "quattro recite di fine febbraio, inizio marzo"
- (BIANCONI-WALKER 221)
- 1649, 27 febbraio/carnevale, Palazzo Barberini [ERRORE MECCANICO]
- (CASELLI 282-283, 689)
- 1669, carnevale, recitata dagli studenti del Collegio Ghislieri
- (BIANCONI-WALKER 221-222; MURATA Carnevale 92)
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scenografia
MOLINARI 117-118:
"il [...] motivo [della Fiera] fu significativamente ripreso dal Bernini in una specie di intermezzo | del melodramma del Rospigliosi Chi Soffre Speri, nel quale l'Autore sembra essere andato un'altra volta incontro ai gusti del Bernini, non solo inserendo questo tema della Fiera, ma anche ponendo alcune maschere della Commedia dell'Arte accanto ai personaggi principali"
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studi
- ABBIATI 15
- ADEMOLLO Teatri 23-29
- APOLLONIO 140-142
- BEANI 16, 179
- BIANCONI-WALKER 221-227
- CANEVAZZI Tre melodrammi 25-42 [scheda con estratti]
- CASELLI 282-283, 689
- CRISTOFORI 310-314
- FABBRI 44, 46, 47, 51, 134, 254
- GOLDSCHMIDT 89-96
- HAMMOND 273-274, 276-277
- MANFERRARI II 278b e 312a
- MELONCELLI 291b-292a
- MOLINARI 117-118
- ROLANDI Commedia
- SALZA 477-478
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annotazioni
BIANCONI-WALKER:
p. 223:
"Pare [...] che questo tipo di committenza privata, oltre ad esibire una magnificenza in cui si rispecchia la famiglia stessa dei committenti [...], rappresenta uno strumento di politica socio-economica: dà lavoro ad una schiera di artigiani che campano del lusso dei promotori e, più in generale, della classe dominante".
p. 224, n. 10:
a Palazzo Barberini "si dava spettacolo ogni carnevale dal 1632. Eppure non v'era un teatro Barberini stabile, in senso stretto: si trattava di un 'teatro fatto apposta [...] per simili occasioni' [...] e in una fonte si parla dell'opera [Chi soffre speri] come della 'Comedia recitata alle 4 Fontane nel salone grande da basso' [...]. Non a caso, 530.14 scudi vennero spesi per la sistemazione del palcoscenico, delle macchine e delle quinte [...]. D'altra parte si poté recuperare parte del materiale impiegato negli spettacoli precedenti [...]; vedi anche il cospicuo elenco di costumi ed altre attrezzerie di scena nell'inventario del cardinal Francesco Barberini redatto nel 1649 [...]. Le panche per gli spettatori furono prese in prestito dal Palazzo della Cancelleria [...] e da una dozzina di chiese di Roma [...]"
p. 225, n. 16:
"gli strumenti in Chi soffre speri furono due cembali [...], due violoni, un liuto, un'arpa, due violini ed una cetra (nel San Bonifazio ["recitato quattro volte (il mese precedente) nel Palazzo della Cancelleria"] non vi fu né arpa né cetra)"; in più vi sono pagamenti per suonatori di cetra, piva, zufolo e scacciapensieri oltre che per "uno che fischia da rosignolo"
pp. 225-226:
"Dalle date delle fatture risulta che i preparativi dell'allestimento erano già ben avviati a metà gennaio. L'idea del lusso - che implica a sua volta l'idea del potere - traspare da molti aspetti: dall'entità complessiva della spesa; dal mese intero di continue prove di canto pagate al liutista che le accompagnò; dalla rilegatura in 'carte colo- | rite' e, in certi casi, in 'carta turchesca ondata' degli Argomenti a stampa offerti (di sicuro gratis) agli spettatori di maggior riguardo; dalla nota-spese del fontaniere che tenne in funzione le fontane per tre giorni e tre notti filate".
p. 226, n. 19: la tiratura degli argomenti è di circa 4000 copie
p. 226:
"[...] pare comunque ovvio che non vi sia stata vendita di biglietti, che cioè allo spettacolo si assiste su invito, e che i destinatari primi di questo sfoggio d'opulenza e liberalità barberiniana fossero da un lato le altre famiglie dell'aristocrazia romana e dall'altro - magari ancor più importanti - viaggiatori e diplomatici stranieri. Ma il pubblico non dovette essere di soli aristocratici [...]" [per le notizie sulla ressa degli spettatori comuni rinvia al Montecuccoli ecc.]
p. 227, n. 23:
"La parte dello Zanni fu probabilmente eseguita (e dunque composta?) dal Marazzoli; la nota del mascheraro registra uno 'zani con barba fino dato al Sig.e Marcho delarpe [de l'arpa]' [...]".
MELONCELLI 292a:
"[...] l'opera, oltre ad essere il primo modello teatralmente efficace di commedia musicale, riveste un particolare significato storico poiché forse per la prima volta vi compare la netta distinzione tra recitativo e aria, e vi predomina un vivace e scorrevole ritmo verbale favorito dall'uso del dialetto, la cui efficacia espressiva emerge soprattutto nelle scene corali e in special modo in quelle della 'Fiera di Farfa', che può essere considerata un sorprendente e realistico squarcio di vita"
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