INDICE
   BERNI  XXV 1-6 [I xxv 1-6]

   BOIARDO  I xxv 1

PREMESSA

INDICE
DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Questi draghi fatati, questi incanti,
Questi giardini e libri e corni e cani,
Ed uomini salvatichi e giganti,
E fiere e mostri c'hanno visi umani,
Son fatti per dar pasto a gli ignoranti;
Ma voi ch'avete gl'intelletti sani,
Mirate la dottrina che s'asconde
Sotto queste coperte alte e profonde.
2
Le cose belle, preciose e care,
Saporite, soavi e dilicate,
Scoperte in man non si debbon portare,
Perché da' porci non sieno imbrattate.
Dalla natura si vuole imparare,
Che ha le sue frutte e le sue cose armate
Di spine e reste ed ossa e buccia e scorza
Contra la violenza ed alla forza
3
Del ciel, degli animali e degli uccelli;
Ed ha nascosto sotto terra l'oro,
E le gioie e le perle e gli altri belli
Segreti agli uomin, perché costin loro:
E son ben smemorati e pazzi quelli
Che fuor portando palese il tesoro,
Par che chiamino i ladri e gli assassini,
E 'l diavol che gli spogli e gli rovini.
4
Poi anche par che la giustizia voglia,
Dandosi il ben per premio e guidardone
Della fatica, che quel che n'ha voglia,
Debba esser valent'uomo, e non poltrone;
E pare anche che gusto e grazia accoglia
A vivande che sien per altro buone,
E le faccia più care e più gradite
Un saporetto con che sien candite.
5
Però quando leggete l'Odissea,
E quelle guerre orrende e disperate,
E trovate ferita qualche Dea
O qualche Dio, non vi scandalizzate;
Ché quel buon uom altr'intender volea,
Per quel che fuor dimostra alle brigate;
Alle brigate goffe, agli animali,
Che con la vista non passan gli occhiali.
6
E così qui non vi fermate in queste
Scorze di fuor, ma passate più innanzi;
Ché s'esserci altro sotto non credeste,
Per Dio, areste fatto pochi avanzi,
E di tenerle ben ragione areste
Sogni d'infermi e fole di romanzi.
Or dell'ingegno ognun la zappa pigli,
E studi e s'affatichi e s'assottigli.
7
Orlando il corno a bocca si ripose,
Come nel canto a dietro io vi contai,
E di vedere il fin di queste cose
Diliberossi, o di non finir mai;
Di queste cose nuove e faticose
Che gli dier maravilgia e noia assai;
Benché venute poi, le reputasse
All'alto suo valore abbiette e basse:
 
 





















































1
Il conte Orlando il corno a bocca pose,
Sì come a l'altro canto io vi lasciai,
Ché trare al fine in tutto se dispose
L'alte aventure, e non posarsi mai
Sin che quelle opre sì meravigliose
Che apparevano al suon, come contai,
Non fussero apparite tutte quante;
Però suonava quel segnor de Anglante.
 
GUIDA