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   BERNI  XXVI 1-3 [I xxvi 1-3]

   BOIARDO  I xxvi 1-2
 

PREMESSA

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DEL TESTO

NOTA
AL TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime
 

1
Amor, tu mi vien' tanto per le mani,        
Che forz'è che qualcuna io te ne dia;
Ch'io ti riprenda de' tuoi modi strani,
Della tua maledetta gelosìa:
Fai combatter insieme dui Cristiani
Che la trïaca son di Paganìa,
D'un paese, d'un sangue, anzi fratelli;
Benché tutta la colpa è d'un di quelli,
2
Che dandosi ad intender le pazzìe,
Entrato è in gelosia senza bisogno;
E tu sei quel che gli di' le bugie,
E fa' lo armare a mezza notte in sogno.
Così son fatte l'altre fantasie
Di que' che a nominare io mi vergogno,
Ché non son degni d'esser nominati,
Gelosi, sciocchi, pazzi, spiritati.
3
Or poi che tu vuoi metter pur nell'ossa
Agli animi celesti, Amor, tant'ire,
Dammi tanto intelletto almen ch'io possa
Dir degnamente quel ch'io ho da dire:
Però ch'io entro adesso nella grossa,
E senza aiuto non ne posso uscire;
Ch'a pensar pure, il cor non mi sta saldo,
All'assalto d'Orlando e di Rinaldo.
4
Dissi di sopra come il conte Orlando
In aspettando il giorno si dispera,
E bestemmia e passeggia fulminando,
E batte i denti che par una fiera;
Né sapendo che farsi, cava il brando,
E così si travaglia nella cera,
E così alza e scarica la mano,
Com'ivi fusse Agolante, o Troiano.
 
 

















1
Sin qui battaglie e colpi smisurati,
Che fôr tra l'uno e l'altro cavalliero,
E terribili assalti aggio contati;
Or salir sopra 'l ciel mi fa mestiero,
Ché duo baroni a fronte sono armati,
Che me fanno tremar tutto il pensiero.
Se vi piace, segnori, oditi un poco
De' duo guerreri uno animo di foco.
2
Di sopra vi contai sì come Orlando
Solo aspettando il giorno si dispera;
Di qua di là va sempre fulminando,
E batte e denti quella anima fiera;
Trasse con ira Durindana il brando,
Come davante a lui fosse la ciera
Del re Agolante e del figliol Troiano,
Sì furïoso mena ad ambe mano.
 
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