Analisi del sonetto
In principio era buio, e buio fia
di Luigi Pulci





LESSICO







ELENCO ALFABETICO DEI LEMMI SIGNIFICATIVI


  • accia
    • 20 Thaibo, accia, accia, e nasserì bizeffe
    • 20 Thaibo, accia, accia, e nasserì bizeffe
      • GDLI: Filo greggio (di lino, di canapa, di stoppa, ecc.); gugliata, matassa
      • occorrenze in CENNE, BOCCACCIO, SACCHETTI, BURCHIELLO
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • agnusdeo
    • 6 ché tu vedrai le squadre de' romei / 7 levarsi le gallozze e gli agnusdei / 8 e tornare a cercar dell'osteria
      • GDLI: Immagine di cera (o di altra materia) benedetta, rappresentante l'Agnello di Dio; raffigurazione in genere dell'Agnello
      • Morg. X 43 6: Ovunque e' guata, facea l'agnusdei, / rivolto sempre alla sua dama bella, / e quanto può, sempre s'appressa a quella (cfr. GDLI: Fare l'agnusdei: assumere un atteggiamento mansueto, sottomesso, umile)
      • BOCCACCIO VIII 9 12: Bruno... gli aveva dipinto... uno agnusdei all'entrar della camera
      • BURCHIELLO CXXVIII 12: e l'Agnusdeo par che se ne scocchi; CLIV 12: Nel letto aveva due camice sucide / ricamate di macchie di cristei, / ch'al buio si vedean, tant'eran lucide: // e quasi avevan forma d'Agnusdei...
        • vocabolo assente in DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • avemaria
    • 3 come sel beccon questi gabbadei, / 4 che dicon ginocchion l'avemaria?
    • 9 Ma il piacer fie di queste capperucce, / 10 e di certe altre avemarie infilzate, / 11 che biascion tutto dì come bertucce
      • GDLI: cita il v. 10 come unico esempio della locuzione figurata Avemaria infilzata: bacchettone, bigotto
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, DANTE DC (ma presente ave Maria), DANTE OMI (ma presente Ave Regina Vergine Maria in Prof. fede), PETRARCA, POLIZIANO

  • beccare
    • 2 Hai tu veduto, Benedetto Dei, / 3 come sel beccon questi gabbadei... [?]
      • GDLI: Beccarsi il cervello: lambiccarsi; escogitare fantasie, fantasticare, correre dietro all'immaginazione [esempi tutti posteriori]
      • BURCHIELLO CCVI 2, CCXXXIX 9, CCLII 11
      • SABADINO DEGLI ARIENTI Porrett. I 9 e XXXVI 6
        • locuzione assente in BOCCACCIO, POLIZIANO
        • vocabolo assente in DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA (ma sì becco)

  • beffa
    • 18 e fia ben male il danno, / 19 ma, a mie parere, ancor peggio le beffe
      • GDLI: Dante Inf. XXIII 14... Boccaccio Decam. VIII 6 269... Sacch. CCXIX 114: Così si rimase ancora questa cosa e con la beffa e col danno. ecc.
      • BOCCACCIO VIII 6 269: Li quali, avendo essi salato il porco, portatisine a Firenze, lasciaron Calandrino col danno e con le beffe
      • DANTE Inf. XXIII 14: Questi per noi / sono scherniti con danno e con beffa / sì fatta, ch'assai credo che lor nòi
        • locuzione assente in BURCHIELLO
        • vocabolo assente in DANTE OMI, PETRARCA (ma presente beffare), POLIZIANO

  • bertuccia
    • 9 Ma il piacer fie di queste capperucce, / 10 e di certe altre avemarie infilzate, / 11 che biascion tutto dì come bertucce
      • GDLI: Dire l'avemaria, il paternostro, o l'orazione delle bertucce: borbottare, sacramentare fra i denti, battendo rapidamente le labbra; cita Morg. XVI 78...
      • Morg. XVI 78 8: Come Orlando il colpo aveva dato, / gli rimbombava nel cuor la percossa, / e par che 'l petto gli resti intronato, / come avviene allo infermo per la tossa; / ed ogni volta con Cristo si cruccia / e dice l'orazion della bertuccia
      • BURCHIELLO VI 9, XXX 1, XXXIX 16, LXXIX 2
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • biasciare
    • 9 Ma il piacer fie di queste capperucce, / 10 e di certe altre avemarie infilzate, / 11 che biascion tutto dì come bertucce
      • GDLI: senso proprio: Sacch. CLXXXV 15: Or l'una or l'altra [delle castagne secche] si metteva in bocca, e quanto più le biasciava e rugrumava, più induravano; Poliz. I 2 30...; in senso figurato: M. Franco I 132: A quel del Foggia proprio s'assomiglia / che sempre biascia musica, e bixanti...
      • BURCHIELLO XLVI 10
      • POLIZIANO CB XVIII 6: Ell'ha logor la gingiva, / tanto biascia fichi secchi; CB XVIII 43: E più biascia che le mule
      • SACCHETTI Trecent. CLXXXV 2
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA

  • bizeffe
    • 20 Thaibo, accia, accia, e nasserì bizeffe
      • GDLI: Morg. XVII 68...
      • Morg. XVII 68 6-8: Poi che battuto fu, que' compagnoni / lo rizzon sù con ischerno e con beffe, / dicendo tutti: – Nasserì bizeffe. –
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • bocca
    • 15 Le porte fien serrate, / 16 e tutte al buio indietro torneranno, / 17 e in bocca al drago tuo si troveranno
      • GDLI: Boccaccio Decam. III 7 325 [ma 28]
      • BOCCACCIO III 7 28: se io non me ne rimanessi, io n'andrei in bocca del diavolo
      • DANTE Inf. XXXIV: [i traditori Giuda, Bruto e Cassio sono letteralmente in bocca a Lucifero]
        • locuzione assente in BURCHIELLO, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • buio
    • 1 In principio era buio, e buio fia
    • 1 In principio era buio, e buio fia
    • 15 Le porte fien serrate, / 16 e tutte al buio indietro torneranno, / 17 e in bocca al drago tuo si troveranno
      • GDLI: Dante Purg. XVI 1... Morg. XVI 1 e XXV 253...
      • Morg. XVI 1 8, XVIII 107 5, XXII 168 2, XXVIII 42 8 [citaz. di questo sonetto]
      • Morg. XXV 253 6: si ritruovano al buio come talpe
      • DANTE Purg. XVI 1: Buio d'inferno e di notte privata / d'ogne pianeto, sotto pover cielo, / quant'esser può di nuvol tenebrata...
        • vocabolo assente in DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • capo
    • 5 Tu riderai in capo della via
      • GDLI: Nuovi testi fiorentini 172 (Arighetto Tolomei d'Aliana): avean comperato da lui uno pezo di tera posta in capo de la via quando salii ad Aliana... Morg. IX 43...
      • Morg. IX 43 3: in capo delle scale
        • locuzione assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • capperuccia
    • 9 Ma il piacer fie di queste capperucce, / 10 e di certe altre avemarie infilzate, / 11 che biascion tutto dì come bertucce
      • GDLI: propriamente 'cappuccio' (Burchiello 50); Cuffia monacale. – Al figur.: bigotto, bacchettone [cita questo luogo]
      • BURCHIELLO LXXIX 6 ('cappuccio')
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • danno
    • 18 e fia ben male il danno, / 19 ma, a mie parere, ancor peggio le beffe
        • vedi beffa

  • drago
    • 15 Le porte fien serrate, / 16 e tutte al buio indietro torneranno, / 17 e in bocca al drago tuo si troveranno
      • BURCHIELLO CIX 17, CLXXXI 8, CC 11, Son. ined. X 8 (dragon[e])
      • DANTE Purg. XXXII 131 (anche draco: Inf. XXV 23)
      • PETRARCA T.F. III 94
      • POLIZIANO SG I 24 2, II 6 3, RS IV 3
        • vocabolo assente in BOCCACCIO (Decam. C Aut. 6: dragone), DANTE OMI

  • gabbadeo
    • 2 Hai tu veduto, Benedetto Dei, / 3 come sel beccon questi gabbadei... [?]
      • GDLI: Chi vive di frode o di imbrogli, che si fa beffe di tutti e di ogni cosa. – Anche: ipocrita, bacchettone. S. Bernardino da Siena 127: Fu mai che d'un buono uomo ne fusse detta la verità? Io ti pongo che elli sia buono: di questo tale buono chi ne dirà bene e chi male. Se elli vive drittamente, l'uno dirà: – elli è buono; – e un altro dirà: – elli è un gabbadeo. Burchiello 2 56: O falsi gabbadei, o colli torti, / o spiriti diabolici incarnati. M. Franco [ma in realtà questo luogo del Pulci]
      • BURCHIELLO XLVII 8; Sonetti ined. XIII 2
      • in SACCHETTI Trecent. si trova un piccolo ciclo di novelle imperniato su un Maestro Gabbadeo (CLVIII, CLXVIII, CLXIX)
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • gallozza
    • 5 Tu riderai in capo della via, / 6 ché tu vedrai le squadre de' romei / 7 levarsi le gallozze e gli agnusdei / 8 e tornare a cercar dell'osteria.
      • GDLI: Piccola galla [Galla, sf. Bot. Escrescenza tumorale che si forma sulle piante come reazione patologica a uno stimolo irritante provocato da un insetto o anche da un parassita vegetale o da altre cause...] Ant. Ghianda. Morg. XIX 58... Per estens. Bolla, rigonfiamento, piccolo grumo...
      • Morg. XIX 58 2: E poi ch'egli ebbe assettato l'arrosto / e pien di certe gallozze e di ghiande, / disse a Morgante...
        • vocabolo assente in BOCCACCIO (ma più volte galla), BURCHIELLO, DANTE DC (ma una volta galla), DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • ginocchioni
    • 3 come sel beccon questi gabbadei, / 4 che dicon ginocchion l'avemaria?
      • GDLI: Testi fiorentini 184... Cavalca 19 454... Busone da Gubbio 199... Intelligenza 128... Frezzi III 3 43... Storia di fra Michele 44... Cammelli 115: Ad ogni scontro ponsi in gienocchione, / devotamente, e poi bacia la terra. S. degli Arienti 48... ecc.
      • in BOCCACCIO la variante ginocchione
        • vocabolo assente in BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • gruccia
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate, / 13 che credete lassù salire a grucce, / 14 e nespole parer poi 'ncoronate!
      • GDLI: Ant. Protesi di legno per gli arti inferiori. M. Franco I 65: Franco ne vien facendo di spalluccia, / guazzando sol per non restare in secco: / Giulian, trammi, che puoi, di questo cecco, / ch'i' son già con un piè dentro alla gruccia. Bellinc. II 138: Intendo, Monsignor, venirne teco, / s'i' fussi ben con una gamba a gruccia. Andare a grucce: camminare con la stampella. Sacch. CIV 41 [ma in realtà 18]: Io trovai un uomo con una cervelliera in capo ch'andava a cogliere pine nel pineto di Ravenna, e andava a grucce.
      • BURCHIELLO XIII 5, XXX 8, CCCXVII 2 (vidi un migliaio di Gru volare a grucce)
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • incoronato
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate, / 13 che credete lassù salire a grucce, / 14 e nespole parer poi 'ncoronate!
      • GDLI: Figur. Glorificare, premiare, rendere merito (nel linguaggio mistico). S. Francesco 26: Beati quelli che 'l sosterranno in pace, / ca da te, Altissimo, sirano incoronati. Cavalca XX 387: Cristo allumina i ciechi, e' sordi fa udire, e' morti risuscita, e' martiri incorona... Intr. – Aureolarsi. Landino 433: L'altissimo lume di paradiso che beatifica l'anime degnamente convien che s'incapelli cioè s'incoroni secondo el color de' capegli. s.v. Incoronato. Figur. Esaltato, onorato, reso glorioso. ... Leggende di Santi III 215: Rallegrati grande servo di Dio, ch'ène così incoronata la tua vecchiezza, che dì e notte e a tutte l'ore ti stai col Figliuolo di Dio. Leggenda aurea volgar. 368: Elli sostenne il tormento de la croce e di cotale martirio incoronato montò al cielo.
        • accezione assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, PETRARCA
        • vocabolo assente in DANTE DC, POLIZIANO

  • infilzare
    • 9 Ma il piacer fie di queste capperucce, / 10 e di certe altre avemarie infilzate, / 11 che biascion tutto dì come bertucce
      • GDLI: Passare da parte a parte; trafiggere (una persona). Landino 103: Quelli per pietà gli donorono la vita: e, infilzatolo per piedi con uno vincolo, lasciorono nella selva. Morg. XXI 41 (Morg. XXVII 264)
      • s.v. Infilzato – Madonna, madonnina o avemaria infilzata: ragazza o donna che finge compunzione, modestia. riservatezza; santarellina (con riferimento alle immagini della Madonna trafitta dalla spada) [esempi tutti posteriori]
      • Morg. XXI 41 7: giunse la punta al bellico al farsetto, / ch'era di ferro, ed ogni cosa infilza, / e passò il ventre e 'l fegato e la milza.
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • lassù
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate, / 13 che credete lassù salire a grucce, / 14 e nespole parer poi 'ncoronate!
      • GDLI: In part.: in paradiso, presso Dio. Inf. I 124... Cavalca XX 402: Iddio gli faccia misericordia / e sì lo conduca in tanta gloria, / lassù dritto in paradiso, / là ov'è canto e dolce riso. Petr. XVI 11, CCCXL 8... Savonarola VII 1 147: Appartiene allo uomo cristiano... avere sempre lo occhio saldo lassù a Dio e non lo spiccare da lui.
      • molteplici esempi in DANTE OMI, PETRARCA
        • vocabolo assente in BURCHIELLO, DANTE DC, POLIZIANO
        • accezione assente in BOCCACCIO

  • male
    • 18 e fia ben male il danno, / 19 ma, a mie parere, ancor peggio le beffe
      • antitesi male/peggio più volte in BOCCACCIO, DANTE DC, PETRARCA RVF CXXIV 10, CCXLIV 1, POLIZIANO RC III 8
        • antitesi male/peggio assente in BURCHIELLO, DANTE OMI

  • nasserì
    • 20 Thaibo, accia, accia, e nasserì bizeffe
      • TB (s.v. nasserì): cita solo Morg. XVII 68
      • Morg. XVII 68 8: Poi che battuto fu, que' compagnoni / lo rizzon sù con ischerno e con beffe, / dicendo tutti: – Nasserì bizeffe. –; e vedi anche il successivo 69 4
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • nespola
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate, / 13 che credete lassù salire a grucce, / 14 e nespole parer poi 'ncoronate!
      • TB: dà come solo esempio anteriore a P. Pataffio 9 (C) Perch'io ancora nespole non mondo
      • Morg. VI 38 5 e XXVI 22 8 (come nespola in capo la corona)
      • occorrenze in BURCHIELLO (CCXXII 14, CCXC 9), CENNE, SACCHETTI
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • osteria
    • 6 ché tu vedrai le squadre de' romei / 7 levarsi le gallozze e gli agnusdei / 8 e tornare a cercar dell'osteria
        • vocabolo assente in BURCHIELLO, DANTE DC, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO (presente oste)
  • parere [sost.]
    • 18 e fia ben male il danno, / 19 ma, a mie parere, ancor peggio le beffe
      • locuzione (con leggere varianti) in BOCCACCIO I Int. 56, I Int. 111, I 2 15, III 8 75, V 4 17, VIII 5 7, IX C 10 (in verso), X 1 2; BURCHIELLO XXXIII 10 (al mio parere); PETRARCA RVF III 12, CXXVIII 68; in POLIZIANO 3 volte al parer mio
        • locuzione assente in DANTE DC

  • pecorella
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate
      • GDLI: 4. Fedele cristiano (in quanto sottoposto al governo di un'autorità religiosa). Cavalca 20 251... S. Caterina da Siena I 38... Mazzei I 108... Fioretti 2-8 (25)... ecc. – Peccatore (per lo più nell'espressione Pecorella smarrita, con riferimento alla parabola evangelica narrata da Luca, Giovanni e Matteo). – Anche in espressioni comparative. [esempi tutti posteriori]
      • DANTE Inf. XXIV 15, Purg. III 79, Par. XXIX 106
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, PETRARCA
        • accezione assente in POLIZIANO

  • peggio
    • 18 e fia ben male il danno, / 19 ma, a mie parere, ancor peggio le beffe
        • vedi male

  • porta
    • 15 Le porte fien serrate
        • vedi serrare

  • romeo
    • 6 ché tu vedrai le squadre de' romei / 7 levarsi le gallozze e gli agnusdei / 8 e tornare a cercar dell'osteria
      • TB: Dant. Vit. Nuov. 47... Pass[avanti] 131... G. V[illani] 6. 92... Franc. Sacch. nov. 48... [F. DEGLI UBERTI] Dittam. 4. 21...
      • BURCHIELLO X 9
      • DANTE VN XLI 50: chiamansi Romei in quanto vanno a Roma
        • vocabolo assente in BOCCACCIO, DANTE DC (come nome comune), PETRARCA, POLIZIANO

  • sciancato
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate
      • TB: Bocc. Dant. ecc.
      • Morg. XIX 174 6: chi zoppo resta, chi monco e sciancato
      • BOCCACCIO VIII 4 21
      • DANTE Inf. XXV 48
      • LORENZO DE’ MEDICI Simp. IX 7: Tra lor ve n’era alcun zoppo e sciancato
        • vocabolo assente in BURCHIELLO, DANTE OMI, PETRARCA, POLIZIANO

  • serrare
    • 15 Le porte fien serrate
      • esempi della locuzione in ANONIMO ROMANO, BOCCACCIO, BURCHIELLO, COMPAGNI, Novellino, SACCHETTI, GIOVANNI VILLANI
      • BURCHIELLO LXXXIII 4: se non ch'io griderò a Nipozzano, / che le porte d'Arezzo fien serrate

  • squadra
    • 5 Tu riderai in capo della via, / 6 ché tu vedrai le squadre de' romei / 7 levarsi le gallozze e gli agnusdei / 8 e tornare a cercar dell'osteria
      • in Morg. numerose occorrenze, quasi sempre in senso proprio (militare); fra le eccezioni metaforiche cfr. almeno le cristiane squadre (il popolo dei fedeli) di XXVIII 87 2
        • vocabolo assente in BURCHIELLO, PETRARCA

  • thaibo
    • 20 Thaibo, accia, accia, e nasserì bizeffe
        • nessun riscontro noto (apax?)

  • zoppo
    • 12 O pecorelle mie, zoppe e sciancate
      • LORENZO DE’ MEDICI Selve II 23 2: una pecora ch’è nel cammin zoppa
        • vocabolo assente in DANTE DC, DANTE OMI



OSSERVAZIONI



L'analisi del lessico e dei suoi riscontri mette in luce due componenti principali.

La dominante va nella direzione della poesia giocosa toscana segnata magistralmente dall'esempio burchiellesco. Al Burchiello, infatti, riconducono le coincidenze di gran lunga più numerose, sia al livello della singola occorrenza lessicale (accia, agnusdeo, bertuccia, biasciare, capperuccia, drago, gabbadeo, nespola, pecorella, romeo, zoppo), sia al livello della fraseologia (beccarsi il cervello, a grucce, al mio parere, fino al calco [ma con una probabile autorizzazione scritturale] le porte... fien serrate). Ma assai significativa è anche la convergenza con i contemporanei poeti toscani, amici o avversari, di comune scuola burchiellesca: Lorenzo de’ Medici (zoppo e sciancato, pecora zoppa) Matteo Franco (biasciare, gruccia), Bernardo Bellincioni (gruccia), Antonio Cammelli (ginocchioni), ai quali si può aggiungere il Poliziano della canzone a ballo Una vecchia mi vagheggia (biasciare) e l'anonimo Pataffio (nespola). Ed è anche significativo il margine di libertà che il Pulci si concede rispetto a quel magisterio e che si concreta in lessemi (avemaria, bizeffe, gallozza, ginocchioni, infilzare, lassù, nasserì, osteria, sciancato, squadra, thaibo), accezioni (incoronato), locuzioni (in bocca a, in capo di, danno/beffa, male/peggio) non "autorizzate". Se in qualche caso gioca un ruolo determinante l'incontenibile passione pulciana per i linguaggi criptici o esotici (thaibo, nasserì), nella maggior parte dei casi giova credere a uno libero scambio con il parlato.

E` questa una sfera semantica di marcata connotazione comica e demotica, estranea – è ovvio – alla linea maestra della tradizione illustre. Pressoché ininfluente risulta il verbo petrarchesco (i soli pallidi riscontri: drago, lassù, male/peggio, al mio parere, zoppo); e quasi inascoltato risulta il Dante lirico e prosatore (lassù, romeo). Più produttivo, ma tutt'altro che dilagante, appare il confronto con il plurilinguismo e il pluristilismo della Commedia (danno/beffa, in bocca a, buio, drago, male/peggio, pecorella, sciancato), che tuttavia produce due riferimenti essenziali: i traditori Giuda, Bruto e Cassio in bocca a Lucifero di Inf. XXXIV e il «buio d'inferno e di notte privata / d'ogne pianeto, sotto pover cielo, / quant'esser può di nuvol tenebrata...» di Purg. XVI 1 (a Dante si potrà associare il Landino commentatore della Commedia [incoronato, infilzare]). Delle tre "corone", comunque, solo il Boccaccio più divertito e confidenziale rivelerà contatti altrettanto estesi: agnusdeo, danno/beffe, in bocca del diavolo, male/peggio, a mio parere, sciancato, zoppo. L'incontro avviene nel segno della colloquialità familiare e del divertimento popolaresco: del Boccaccio, dunque, meno "canonico" ed illustre. Non è un caso che al Decameron meno aulico e solenne si affianchi il Trecentonovelle del buon Sacchetti, uno degli autori che devono aver pesato di più sulla cultura pulciana (accia, biasciare, danno/beffe, gabbadeo, a grucce, nespola, porta serrata, romeo).

La seconda delle due componenti principali riscontra una tradizione culturale affatto estranea a quella a cui appartiene per statuto il sonetto di dileggio. Tuttavia, considerato il tema specifico del sonetto, era tutt'altro che imprevedibile che si finisse per acquisire una serie di vocabili – per così dire "tecnici" – in comune con la letteratura devota. I riscontri parlano da sé: san Bernardino da Siena (gabbadeo), santa Caterina da Siena (pecorella), Domenico Cavalca (ginocchioni, incoronato, lassù ['in cielo'], pecorella), Fioretti di san Francesco (pecorella), san Francesco medesimo (incoronato), Leggenda aurea volgarizzata (incoronato), Leggende di santi (incoronato), Storia di fra Michele (ginocchioni). Non si vorrà tralasciare neppure un'occorrenza in comune con Girolamo Savonarola: precisamente lassù come succedaneo di in paradiso. Sono proprio le voci del vocabolario della devozione che, sguaiatamente contaminate con un lessico di segno opposto – basta pensare alle compagne di rima avemaria : osteria, romei : gabbadei, ’ncoronate : sciancate –, innescano il più perfido meccanismo della comicità e della derisione.

I riscontri interni – e specialmente con Morg. XVIII 68 8 e 69 4 – confermano lo scambio continuo fra le opere "minori" e l'opera "maggiore" del Pulci.



[25 settembre 1995]


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