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L'AMORE NEL RIFACIMENTO

PREMESSA

GUIDA

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DEL TESTO

NOTA AL
TESTO

BIBLIOGRAFIA

SIGLE

PERSONE

SOGGETTI

Rime


 

 

TESTI


  • BERNI Innamorato, IV 1-4, esordio: varie opinioni sull'amore  < Orlando e Ferraù combattono fra di loro per amore ("combatton, come dir, per nulla; / che se l'un d'essi al fin s'arrende o more, / l'altro arà guadagnato una fanciulla" IV 4 2-4)
  • BERNI Innamorato, V 1-5, esordio: amicizia e amore < amore fraterno di Rinaldo per Ricciardetto
  • BERNI Innamorato, X 1-4, esordio: l'"impressione" che produce incostanza < l'effetto della fontana dell'amore e del disamore: "Conosce sé, chi fuor del senno uscire / non usa, e sempre un core e un volto mostra" (V 4 3-4): morale in frontale opposizione al testo
  • BERNI Innamorato, XI 1-5, esordio: vanità dei beni terreni e in particolar modo della bellezza [motivo misogino] < Agricane che fa follie per amore di Angelica
  • BERNI Innamorato, XIX 1-4, esordio: deprecazione di amore che fa perdere la testa < Orlando che per amore ha dimenticato tutti i suoi doveri di campione della fede
  • BERNI Innamorato, XXVIII 1-5, esordio: deprecazione della dissennatezza amorosa [il contrario di quello che dice il Boiardo]
  • BERNI Innamorato, XXXIII 1-3, esordio: esaltazione di Amore, origine della poesia, della civiltà, delle nobili imprese [riscrive l'esordio del Boiardo]
  • BERNI Innamorato, XXXVII 1-6, esordio: la potenza del "sangue" tra parenti (Orlando e Rinaldo)
  • BERNI Innamorato, XLII 1-4, esordio: armi ed amori [recupera qui l'esordio del canto precedente del Boiardo]
  • BERNI Innamorato, XLIII 1-4, esordio: crudeltà di chi separa due amanti; accenti inusuali a tratteggiare amore: "Dolce nodo d'amor, caro legame, / che di dui cor fa un, sì forte strigne, / e che due vite fila in uno stame, / una sol'alma con dui corpi cigne: / ben è colui che le divide, infame..." (XLIII 2 1-5); FONTE: Tibullo
  • BERNI Innamorato, XLVII 1-3, esordio: deprecazione dell'amore per le vanità terrene; accenni ancora a un'interpretazione allegorica della narrazione: i "piacer vani e fallaci / di questo mondo, che son figurati / in quelle donne" (XLVII 1 5-7) [tutto il contrario dell'ideologia cortese del Boiardo]
  • BERNI Innamorato, LXVI 1-5, esordio: l'amore (= inclinazione) è il movente delle azioni umane < innamoramento di Ruggero

 

STUDI



 

ROMEI Orlando



        "Ma è istruttivo soprattutto osservare come il Berni manipola il Boiardo.
     Prendiamo anzitutto gli esordi portatori di ideologia cortese. Il II xviii, per esempio:

 1
Fu gloriosa Bertagna la grande
una stagion per l'arme e per l'amore,
onde ancor oggi il nome suo si spande,
sì che al re Artuse fa portare onore,
quando e bon cavallieri a quelle bande
mostrarno in più battaglie il suo valore,
andando con lor dame in aventura;
et or sua fama al nostro tempo dura.
 2
Re Carlo in Franza poi tenne gran corte,
ma a quella prima non fo sembiante,
benché assai fosse ancor robusto e forte,
et avesse Ranaldo e 'l sir d'Anglante.
Perché tenne ad Amor chiuse le porte
e sol se dette alle battaglie sante,
non fo di quel valore e quella estima
qual fo quell'altra che io contava in prima;
 3
però che Amore è quel che dà la gloria,
e che fa l'omo degno et onorato,
Amore è quel che dona la vittoria,
e dona ardire al cavalliero armato [...].

Ed ecco come risponde il Berni:

 1
O van Narciso, o miseri seguaci,
ch'all'amor di voi stessi tutti dati,
sete maligni, avari, iniqui, audaci,
e pieni in somma di tutti i peccati;
che presi da' piacer vani e fallaci
di questo mondo, che sono figurati
in quelle donne, in sul prato morite;
perché così della via dritta uscite?
 2
O fiera orrenda, o esecrabil peste
dell'amor proprio; o perverso veleno
che contra 'l sommo suo Fattor celeste
levar fai l'uom mortal, vile e terreno;
fai che di tanto error l'alma si veste,
che com' più s'ama, si conosce meno:
nasce indi la superbia e l'odio, e tutti
i vizi scelerati, infami e brutti.
 3
Voi altri poi che dietro a queste e quelle
mondane vanità perdete gli anni,
che ben vi mostran faccia di donzelle,
poi sono in verità fallacie e inganni,
e in su quel prato fan lasciar la pelle,
dannando l'alma a sempiterni danni;
quanto util più saria com'Isoliero,
vietare agli altri il mortal passo e fiero!

     [...] L'amore 'che dà la gloria' diventa esecrabile 'amor proprio', detestabile appetito delle 'mondane vanità'. Non porta a imprese belle ed onorate, ma fa uscire dalla 'dritta via', porta all''errore', al 'vizio', al 'peccato', alla 'dannazione'.
     [...] Altro esempio.
     Boiardo I xix 1:

Segnori e cavallieri inamorati,
cortese damiselle e graziose,
venitene davanti et ascoltati
l'alte venture e le guerre amorose
che fer' li antiqui cavallier pregiati,
e fôrno al mondo degne e gloriose:
Ma sopra tutti Orlando et Agricane
fier' opre, per amore, alte e soprane.

     Berni XIX 1-4:

 1
Dimmi, ti prego, Amor, s'io ne son degno,
che cosa è questa tua? che pensi fare,
ch'al primo togli il cervello e l'ingegno,
e pazza fai la gente diventare?
.  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .
 3
Amor non mi risponde; ond'anch'io taccio,
ché cercar gli altrui fatti non conviene:
pur di non dir quel poco ch'io ne straccio
di buon, non mi terrebbon le catene.
Orlando ch'è incappato in questo laccio,
pur conoscea che non faceva bene:
e di sé si vergogna e si riprende,
ch'una fanciulla combatte e difende:
 4
dove prima combatter per la fede,
per l'onor suo, pel suo signor er'uso;
e confessava che i termini eccede
della ragione, e ch'egli era un abuso.
Tuttavia quel che fa, far ben si crede,
tanto gli ha l'intelletto amor confuso [...].

     Non solo è svanito il nostalgico vagheggiamento della mitica età degli 'antiqui cavallier pregiati', ma è svanito soprattutto il mito dell'amor cortese. [...] C'è nel Berni un accanimento così continuo, incessante, martellante contro l'amore da diventare persino sospetto" (pp. 4-6)