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TESTI CONDENSAZIONI
STUDI VIRGILI Le interpolazioni del Berni sono soprattutto di due tipi: "cenni a persone e cose contemporanee, come ha spesso anche il testo [del Boiardo], talvolta solo mutati o rifatti, talvolta nuovi ed aggiunti; e varietà portate nella narrazione del Poema originale" (p. 345) Tralasciando i proemi e considerando invece le "varietà portate nella narrazione", emerge una contraddizione fra le manifeste infedeltà e la fedeltà, persino scrupolosa, del Berni verso il Boiardo. È vero, infatti, che il Berni cercò di raccogliere le intenzioni dell'autore facendosene, almeno in alcuni punti, esecutore (ne è un esempio la dedica ad Isabella D'Este). Le interpolazioni, più lunghe e più importanti, sono quelle ai canti XXXVI (37-45) e LIII (59-62). Per quanto riguarda invece le altre modifiche ("cenni a persone e cose contemporanee") si può pensare che siano state le maggiori cause dell'odio che il rifacimento si è attirato e della corruzione del testo che ne è seguita. In ogni caso le variazioni sono importanti in quanto danno al rifacimento il valore di un testo originale e di un documento storico. Mettendosi a rifare l'Orlando innamorato, il Berni dovette sentire il bisogno "di parlare di sé, di sfogarsi, di notare quello che gli accadeva d'intorno [...]. Così nacquero certo quelle tante testimonianze lasciate di sé nel Poema, della vita sua, [dei suoi] gusti, [dei suoi] amici, padroni, e nemici, degli odii suoi e degli amori, di tante e tante altre cose" (p. 348). In questo senso sono certamente preziose soprattutto le stanze autobiografiche (pp. 345-349) |